Il governo sta mettendo a punto la fase 2 per far ripartire il Paese e ogni giorno spuntano indiscrezioni su quello che accadrà a partire dal 4 maggio.
L'ultima ipotesi sul tavolo riguarda gli spostamenti. Secondo diverse fonti, l'idea del governo sarebbe quella di permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all'interno delle singole Regioni, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. Al momento non c'è ancora nulla di deciso, anche se l'esecutivo sarebbe orientato ad una riapertura graduale anche sul piano della mobilità: via libera alla circolazione fuori dal proprio Comune e all'interno dei confini regionali, mentre per gli spostamenti tra regioni si dovrà aspettare ancora.
C'è poi l'idea di autorizzare dalla metà di maggio l'apertura dei negozi al dettaglio per poi passare a bar e ristoranti. Si tratta sempre di una ipotesi, ma si punterebbe a far riaprire i negozi dall'11 maggio e la ristorazione dal 18. Il piano verrà annunciato entro la fine della settimana e sarà all'insegna della cautela e della gradualità.
Il "Piano Colao" prevede infatti di riaprire "per gradi successivi". La fase 2 "mobiliterà al massimo 2,7 milioni di italiani": è quanto previsto dall'allentamento delle misure restrittive studiato dalla task force guidata da Vittorio Colao. Il team di esperti ha anche proposto di esonerare dal rientro del 4 maggio i lavoratori 60enni, ma il presidente del Consiglio, secondo quanto riportato dal Corriere, avrebbe escluso questa ipotesi, perché "il lockdown non si può protrarre: riprendiamo le attività purché in sicurezza".
Colao ha presentato al presidente del Consiglio una lista di requisiti necessari alla ripartenza del Paese. Tra i vari punti della fase 2, si sottolinea la necessità di realizzare un protocollo per i mezzi pubblici (considerando che in molti li usano per andare al lavoro), aggiornare il protocollo di sicurezza firmato con i sindacati il 14 marzo e fare scorta di dispositivi di protezione individuale come le mascherine.
Nel corso della videoconferenza tra governo e sindacati, Colao ha espresso l'opportunità di far ripartire già dal 27 aprile quelle aziende in grado di rispettare i protocolli di sicurezza. "Chi ha tutto può partire subito, già dal 27 aprile", la proposta del manager. Il premier Conte ha invece ribadito la data del 4 maggio come quella prevista per la ripresa delle attività manufatturiere, delle costruzioni, dei servizi alle persone e di alcune attività commerciali. Non sarà, come più volte anticipato, un "liberi tutti".
Bisognerà agire con la massima cautela "nella consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica e non farsi trovare impreparati in caso di una possibile risalita", hanno riferito fonti di Palazzo Chigi. È previsto in questa fase "un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento".
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