Fdi teme giochetti: "Parlamento ormai delegittimato. Assurdo non votare"

La richiesta agli alleati: "Dovete staccare la spina, no all'accanimento terapeutico"

Fdi teme giochetti: "Parlamento ormai delegittimato. Assurdo non votare"

«Negli ultimi anni, nonostante la fase delicata, molte nazioni in Europa e nel mondo sono andate tranquillamente al voto. Perché in Italia si fa di tutto pur di impedire le elezioni? Lo trovo assurdo». Giorgia Meloni, mentre si avvicina mercoledì, che è da tutti ritenuta la giornata decisiva per le sorti dell'esecutivo di Mario Draghi, ha continuato a chiedere le urne, sottolineando di non intravedere elementi in grado di sconsigliare il ricorso alle elezioni anticipate. Ieri, per ribadire il concetto, l'ex ministro della Gioventù ha scelto i social: «La cosa divertente del teatrino di queste ore è che i partiti che si stracciano le vesti perché 'Draghi è irrinunciabile', sono gli stessi che gli sbarrarono la strada al Quirinale», ha osservato. Il vertice di Fratelli d'Italia non ha strappato rispetto al centrodestra di governo, che nel frattempo era impegnato nel vertice di Villa Certosa: da via della Scrofa non sono emersi malumori per il summit tra il presidente Silvio Berlusconi e il leader della Lega Matteo Salvini.

I meloniani nel frattempo hanno dato vita ad un coro unanime: «Un Parlamento ormai delegittimato dalla rissa continua che ha trasformato il Consiglio dei ministri in un'agonia va rinnovato», ha dichiarato al Giornale Augusta Montaruli. La parlamentare torinese ha elencato le ragioni per cui, stando al suo punto di vista, gli equilibri odierni non garantirebbero solidità: «Le elezioni sono l'unica strada che mette al sicuro l'Italia da crisi continue, figure barbine, perdita di credibilità e, soprattutto, le nostre finanze che altrimenti subirebbero nuovi contraccolpi da una maggioranza inaffidabile». Giovanni Donzelli, deputato, se l'è presa soprattutto con il Partito Democratico di Enrico Letta e con il tentativo dei Dem di far rientrare la crisi, allontanando in qualche modo lo scenario elettorale: «Con questo Parlamento potranno solo esserci litigi, instabilità e incapacità. Capisco che il rischio di non gestire più il potete terrorizzi il PD, ma in democrazia la sovranità appartiene al popolo, non ai caminetti del PD», ci ha detto.

Andrea Delmastro Delle Vedove, capogruppo in commissione Esteri, si è rivolto agli alleati: «Serve un governo coeso con un forte mandato popolare - ha premesso - Fdi è pronto a sfidare il Pd, la sinistra e ciò che rimane del campo largo, ultimamente più simile ad un Camposanto. Lega e Forza Italia stacchino la spina - ha aggiunto -, evitino ogni forma di accanimento terapeutico e diano, con noi, una speranza agli elettori di centrodestra e agli italiani».

La senatrice Isabella Rauti, che è anche il vice-presidente vicario del gruppo di Palazzo Madama, nel ribadire come per la forza politica cui appartiene si debba andare alle urne il «prima possibile», si è soffermata sulla parabola che andrebbe percorsa: «Siamo convinti che riusciremo a riunire il centrodestra intorno ad un programma preciso e a degli impegni precisi: ci si presenta insieme in campagna elettorale e si rimane insieme anche dopo, senza mettere in campo alleanze diverse dopo l'esito delle urne.

Le scelte che sono state fatte da altri in questa legislatura non sono state condivise, e noi siamo all'opposizione ma - ha concluso, riferendosi agli alleati - esistono dei distinguo sì ma soprattutto delle omogeneità attraverso cui pensiamo di poter costruire un programma e di vincere. Sullo scopo ci possiamo di sicuro intendere».

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