"Federazione con Forza Italia Così il voto cattolico non sparirà"

Il leader di Rivoluzione cristiana: «Nuovo partito inutile con alte soglie di sbarramento. Insieme puntiamo al 25%»

"Federazione con Forza Italia Così il voto cattolico non sparirà"

Roma Prima ancora che diventi legge, il nuovo sistema elettorale è già un'ossessione per i cattolici in politica. Il temuto sbarramento del 5% rischia, infatti, di falcidiare cespugli e partitini di ispirazione cattolica. Con il rischio, come abbiamo scritto ieri, che la diciottesima legislatura passi alla storia come la prima senza partiti cattolici. Gianfranco Rotondi, parlamentare e leader del movimento Rivoluzione cristiana si dimostra meno pessimista degli altri.

Non pensa che quello sbarramento rappresenti la pietra tombale per i partiti cattolici?

«Se per partito cattolico intendiamo la parodia della Dc. Allora sì, il tempo della parodia è finito».

Perché c'è un altro modo per intenderlo?

«La mia storia è diversa. Ho fondato un partito nel 2005 chiamandolo Democrazia cristiana, poi ribattezzato dieci anni dopo Rivoluzione cristiana. Attivo a livello locale (ora saremo alle prossime amministrative in molti centri tra cui Asti e L'Aquila) e federato a livello nazionale con Forza Italia».

Federato in che senso?

«Lo spiego con un esempio. Siamo soliti vedere nel sistema americano il perfetto esempio del bipartitismo. Eppure sia tra i democratici che tra i repubblicani sono tanti (qualche decina) i movimenti autonomi e indipendenti. È a quel sistema che ci ispiriamo. Indipendenti ma federati a Forza Italia, che tra l'altro è la vera erede della Democrazia cristiana».

In che senso?

«Basti vedere le ultime prese di posizione di Berlusconi (innalzamento delle pensioni minime, attenzione ai temi legati all'ambiente, politiche sociali)».

Cosa pensa di poter dare in termini politici a questa alleanza con Forza Italia?

«Porteremo in politica volti nuovi, soprattutto donne. Proprio come accadde nel '48 quando furono le donne dei comitati civici a salvarci dal comunismo, così ora saranno loro a salvarci dalla nuova barbarie dell'antipolitica alimentata dal partito dei giudici».

Perché non puntare su un proprio simbolo in Parlamento?

«Sono realista. Non brucio i nostri talenti sull'altare dello sbarramento al 5%. Noi semplicemente affiancheremo Forza Italia e laddove loro parlano al popolo delle partite Iva noi parliamo al mondo del volontariato e dell'associazionismo cattolico».

Come sono i rapporti coi vertici della Cei?

«Il laicato cattolico deve scrivere il quinto vangelo in coerenza coi principi cristiani ma in assoluta autonomia dalle gerarchie cattoliche. Chi spera nel selfie col Papa non solo non prenderà un voto in più ma si beccherà pure lo scappellotto del Pontefice».

Insomma, ottimista o pessimista?

«Se ci illudiamo di preservare il tesoretto che ci riservano oggi i sondaggi abbiamo già perso. La nuova Dc declinata al femminile porterà Forza Italia al 25%. Questo vorrà dire vincere».

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