Cronache

Feeney, il re dei filantropi che ha regalato 8 miliardi (e ora è diventato povero)

Il magnate voleva devolvere tutti i suoi averi prima di morire. L'ha fatto, ora è in bancarotta

Feeney, il re dei filantropi che ha regalato 8 miliardi (e ora è diventato povero)

Chuck Feeney nella vita aveva un sogno singolare, quello di morire povero: dopo quarant'anni di beneficenza ci è finalmente riuscito. L'ormai ex miliardario 89enne, co-fondatore del gigante dello shopping negli aeroporti Duty Free Shoppers, aveva accumulato una fortuna, ma viveva una vita monacale e il suo obiettivo era donare tutto sino a che era ancora in vita. E così ha fatto. Per la precisione, Feeney ha donato oltre 8 miliardi di dollari a enti di beneficenza, università e fondazioni in tutto il mondo attraverso la sua Atlantic Philanthropies. Il 14 settembre ha completato la sua missione, firmando i documenti per chiudere la Fondazione con una cerimonia avvenuta su Zoom a causa del coronavirus. Oltre al board di Atlantic Philanthropies hanno partecipato con dei video messaggi anche il fondatore di Microsoft Bill Gates e l'ex governatore della California Jerry Brown. Mentre la speaker della Camera Nancy Pelosi ha inviato una lettera ufficiale del Congresso Usa ringraziando Feeney per il suo lavoro.

La Fondazione al suo apice ha avuto più di 300 dipendenti e dieci uffici in tutto il mondo (su sette fusi orari diversi). La data era stata fissata anni fa come parte del piano a lungo termine del fondatore, il quale aveva fissato una scadenza determinata per esaurire il patrimonio e chiudere le operazioni. «Abbiamo imparato molto. Forse avremmo fatto alcune cose in modo diverso, ma sono soddisfatto di aver completato questo viaggio in tempo», ha detto Feeney a Forbes: «Ringrazio tutti coloro che si sono uniti a noi. E a chi si pone domande sul dare mentre si è in vita dico provatelo, vi piacerà».

Il mantra dell'ex miliardario, infatti, è stato proprio quello del Giving while living, ossia di donare da vivi: «È molto più divertente che farlo da morti», ha scritto sul sito di Atlantic Philanthropies. Feeney è il cittadino statunitense che in proporzione ha donato più denaro nell'intera storia del paese, e nel 2012 ha detto di aver messo da parte solo 2 milioni di dollari per la sopravvivenza sua e della moglie. Nato nel 1931 in New Jersey da una famiglia da poco emigrata dall'Irlanda, ha accumulato una fortuna vendendo beni di lusso ai turisti e aprendo la strada all'idea dello shopping duty-free, ma vive in un austero appartamento in affitto a San Francisco, non possiede un'auto e vola in classe economica. La sua generosità e i suoi investimenti coraggiosi hanno influenzato Bill Gates e Warren Buffett quando hanno lanciato nel 2010 il Giving Pledge, ossia la campagna per convincere i più ricchi del mondo a regalare almeno metà della loro fortuna prima di morire. «Chuck è stato una pietra miliare in termini di ispirazione per The Giving Pledge», ha raccontato «l'oracolo di Omaha»: «È un modello per tutti noi. Ci vorranno 12 anni dopo la mia morte per fare quello che lui sta facendo in vita».

«Chuck ha creato un percorso da seguire per altri filantropi - ha detto invece il fondatore di Microsoft - Nessuno per me è un esempio migliore di lui». Tra le donazioni di Feeney ci sono 3,7 miliardi di dollari per l'istruzione, di cui quasi un miliardo per la sua alma mater, la Cornell University di New York. Più di 870 milioni di dollari sono invece stati rivolti a cause riguardanti diritti umani e cambiamento sociale (inclusi 62 milioni di dollari in sovvenzioni per abolire la pena di morte negli Usa e 76 milioni per campagne a sostegno del passaggio dell'Obamacare), e oltre 700 milioni nella sanità.

Una delle sue ultime donazioni è stata di 350 milioni di dollari alla Cornell per costruire un campus tecnologico a Roosevelt Island, nella Grande Mela.

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