Da "ferragnez" a "sarrismo": parole (povere) del neoitaliano

La Treccani inserisce nel vocabolario alcuni termini nati nel 2018. Ci sono pure la coppia social e il calcio ragionato

Da "ferragnez" a "sarrismo": parole (povere) del neoitaliano

Q uesto non è il solito pezzo scandalizzato per lo sbarco della parola «ferragnez» nel vocabolario della lingua italiana, ben incastrato tra «ferraglia» (s.f., insieme di residui e rottami di ferro) e «ferragostano» (agg., relativo al Ferragosto).

No, la lingua è una cosa viva. E il vocabolario italiano è pieno di lemmi che nessuno usa mai (compreso «lemma»). Quante volte negli ultimi mesi vi è capitato di pronunciare la parola «magnatizio»? E cavicchio? E falcatura? Più facile che vi sia capitato di far riferimento alla parola nata da una nemmeno troppo divertente unione tra i cognomi della coppia più influente d'Italia: Ferragnez, appunto. Chiara Ferragni, influencer e di conseguenza stilista e testonomial; e il marito e cogenitore Fedez, rapper e giudice di X Factor.

«Ferragnez» è ora un neologismo riconosciuto dalla Treccani, quello che quando uno vuole avvalorare una sua frase dice: «Ora guardiamo sulla Treccani». L'istituto nel Libro dell'Anno inserisce «ferragnez» tra i neologismi sdoganati negli ultimi mesi dello scorso anno e lanciato secondo i linguisti della Treccani dal sito di Vanity Fair. Sarebbe stato certo più strano che lo creasse quello della Nasa.

Quindi se sieti i tipi che sotto il casco del parrucchiere fate riferimento alla coppia più social d'Italia utilizzando la parola «ferragnez» sappiate da adesso non state violentando il vocabolario ma anzi siete davvero up-to-date. Magari sarebbe opportuno che foste allineati con la Treccani anche su tutto il resto, ecco.

Comunque noi siamo andati a cercare la parola «ferragnez» sul vocabolario online della Treccani (http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca) e ci è stato risposto che «la tua ricerca per ferragnez non ha prodotto risultati in nessun documento». Quindi i signori di piazza dell'Enciclopedia italiana ci hanno preso in giro?

In attesa di chiarire il giallo (non certo il più angosciante della storia italiana) sappiate che altre parole ancora attaccate al biberon hanno appena fatto il loro ingresso nella lingua italiana quella vera. Per esempio «sarrismo», vale a dire la concezione del calcio (e anche un po' della vita?) propugnata da Maurizio Sarri, il secchionissimo allenatore toscano del Chelsea e prima del Napoli. Vagli a spiegare, ai linguisti della Treccani, che il club londinese ha appena perso per sei a zero dagli odiati avversari del Manchester City, e che i tifosi dei Blues probabilmente al momento suggerirebbero usi non proprio riferibili del vocabolario italiano che cita il condottiero di una simile disfatta.

E poi, attingendo alla cronaca, ecco «viadotticidio». Ovvero l'omicidio condotto attraverso il crollo di un ponte (strategia non proprio agevole), in questo caso il Morandi di Genova: lo scrisse Massimo Gramellini in un articolo all'indomani della tragedia e tanto bastò per passare dal quotidiano alla storia.

E ancora: «eurish», parola che definisce l'adattamento della lingua inglese a quella dei vari paesi in cui viene parlarto (e con la Brexit come la mettiano?). «Orgasmometro», che definisce il test medico per misurare le caratteristiche e l'intensità del piacere sessuale femminile» (e poi dite che noi uomini non ce ne curiamo). «Sex doll», la bambola al silicone, con impianto di intelligenza artificiale, destinata al piacere sessuale dell'utente (quest'anno i linguisti della Treccani erano in preda a qualche tipo di maliziosa smania).

«Spread verbale», locuzione che fa riferimento alle conseguenze negative sulle borse e sui titoli di Stato delle parole dei politici in materia di economia e finanza.

Verba volant. Ma non tutte. Alcune, purtroppo, manent. Anzi, manez.

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