Fi, Carfagna a Berlusconi: "Lo convincerò con i fatti"
13 Gennaio 2020 - 08:34L'azzurra da Fazio: «Scissioni? No, la mia associazione per allargare il campo». Il Cav studia il dossier Regionali
Mara Carfagna entra nello studio di Fazio con un regalo per la Litizzetto. «Mi piacciono le donne pestifere» dice. Cioè le donne combattive che pensano con la propria testa. E la passione la dimostra fin da subito. Confessando che la sua associazione, Voce Libera, non è una manovra contro il suo partito (Forza Italia) che anche ieri sera nello studio di Che tempo che fa ha difeso strenuamente. «Berlusconi lo convinceremo con i fatti - spiega - Ha detto che le associazioni sono inutili? Spero sia un augurio come quando tutti mi dicevano che una norma contro lo stalking era inutile. E invece è diventata per fortuna legge».
La Carfagna conferma insomma che Voce Libera è solo uno strumento per avvicinare associazioni e società civile che continuano a diffidare della politica. Sarà utile per il centrodestra. «È uno strumento - dice - per combattere la superficialità e l'improvvisazione dei politici di oggi». Nega anche traumatiche spaccature nel partito. «Appartengo a quel pezzo di Forza Italia che non si rassegna a essere terzo partito di coalizione e soprattutto rimorchio di Salvini. Il mio non è un discorso per i colleghi del partito. Non mi impegno in un dialogo tra sordi. Mi rivolgo a quell'elettorato che si riconosceva nei nostri valori e che oggi non ci vota più».
Sulla leadership del partito la Carfagna non ha dubbi. «È e resta di Berlusconi ma non possiamo vivere di rendita sulle sue spalle. Bisogna tornare a guidare i moderati». «Il mio gesto qualcuno l'ha definito coraggioso - aggiunge - Però penso che il Paese abbia bisogno della voce dei moderati. E non mi rassegno a una destra-destra». E liquida Renzi e le sardine («comunque positivo il loro interessarsi della vita politica») come «giocatori della squadra avversa». «La mia - conclude - è una destra non autoritaria, europea e moderna. Per questa destra io mi continuerò a battere per evitare posizioni estremiste e autoritarie incapaci di risolvere i problemi del Paese».
Fuori dalle questioni interne al partito, Berlusconi guarda invece alla partita delle regionali. E se i sondaggi danno in Calabria la candidata del centrodestra Jole Santelli favorita sull'antagonista, l'industriale Pippo Callipo, il Cavaliere mantiene alta la guardia e si appella direttamente agli elettori ricordando come il voto del prossimo 26 gennaio sia fondamentale per cambiare radicalmente il destino della regione.
«La Calabria - spiega il presidente di Forza Italia - ha un disperato bisogno di risorgere». I primati negativi della regione sono troppi. E va invertita immediatamente la tendenza. Berlusconi parla soprattutto di numeri impressionanti. Come i 300mila giovani disoccupati. «Bisogna frenare l'esodo di tanti giovani talenti - dice - che lasciano la Calabria per cercare fortuna altrove». E parla dell'altro esodo, quello di tante persone («soprattutto anziani») che si spostano fuori di regione per curarsi. «In questa regione - aggiunge Berlusconi - non c'è una sola azienda che impieghi più di 250 dipendenti. E poi mancano le infrastrutture. Mancano strade e ferrovie degne di uno Stato moderno».
«Vincere in Calabria per il centrodestra significa dare un avviso di sfratto al governo Conte - gli fa eco Antonio Tajani, appena tornato da un tour elettorale proprio nella regione - che non rappresenta più la maggioranza del popolo italiano.
Significa soprattutto affrontare seriamente la questione meridionale».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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