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Fico insultato nella chat grillina: "Bugiardo e sleale"

Rivolta per l'alleanza con il Pd a Napoli. Ma lui si difende: "Non c'entro". Oggi il nuovo statuto

Fico insultato nella chat grillina: "Bugiardo e sleale"

Le chat dei grillini ribollono. Dal nuovo statuto all'intesa con il Pd alle comunali: i fronti di guerra spuntano come funghi. Sul banco degli imputati finisce il presidente della Camera Roberto Fico. Al Senato una fronda di dissidenti accusa il numero uno di Montecitorio, regista del patto di Napoli con la candidatura dell'ex ministro Gaetano Manfredi, di essere un bugiardo. Mercoledì pomeriggio: la chat dei parlamentari campani è un covo di veleni, accuse e insulti. Vincenzo Presutto, senatore del M5S, guida l'affondo contro Fico: «Dici solo bugie». Poi incalza in un altro messaggio: «Sei la terza carica dello Stato, la lealtà dovrebbe essere un tuo valore», attacca il senatore grillino. La tensione sale. Alle critiche si unisce anche Maria Castellone, altra senatrice dei Cinquestelle. Il presidente della Camera si difende: «Non è vero, non c'entro nulla con l'intesa Pd-M5s a Napoli».

Gli attacchi non si fermano. A confermare l'ingerenza di Fico nella scelta di Gaetano Manfredi c'è la nomina di Gilda Sportiello, deputata napoletana e fedelissima del presidente della Camera, nel coordinamento della campagna elettorale dei Cinque stelle a Napoli. I senatori campani minacciano lo strappo: «Votiamo Maresca». In alternativa c'è l'opzione di una lista civica con un proprio candidato.

Fico non riesce a sedare la rivolta. Il presidente della Camera convoca la fronda per una riunione riservata nel fine settimana. Si prova a ricucire. Da Napoli a Roma: la musica non cambia. Si litiga su statuto e carta dei lavori. Stavolta lo scontro investe Giuseppe Conte, leader in pectore del Movimento, e Beppe Grillo, fondatore e garante dei Cinque stelle. La lite è proprio sulla poltrona di Garante nella futura struttura del Movimento, ruolo oggi ricoperto da Grillo.

L'idea di Conte è quella di depotenziare la figura del garante (se non addirittura abolirla). Ipotesi che taglierebbe fuori da tutte le decisioni, candidature e linea politica, Beppe Grillo. Il comico genovese sarà a Roma nei prossimi giorni per seguire da vicino le fasi cruciali della nascita del nuovo Movimento 5 Stelle. Il garante del M5S avrebbe già messo al corrente i parlamentari della sua intenzione di tornare nella Capitale. Al centro dello statuto deve esserci il Movimento 5 Stelle, io resto il garante: questo il ragionamento di Grillo nelle ultime conversazioni. Il cofondatore del Movimento 5 Stelle viene descritto come irritato dall'ipotesi di un ridimensionamento del suo ruolo: stando alla bozza dello statuto, infatti, al garante non sarebbero concesse ingerenze sulle scelte politiche del M5S. Ma senza l'ok del comico il voto sul nuovo statuto non può partire. L'ok dovrebbe arrivare oggi, riferiscono fonti grilline.

Il nervosismo del cofondatore del M5S si intreccia con le fibrillazioni dei gruppi: «Conte è irraggiungibile e ormai nella morsa dei soliti vip 5 Stelle». Una tensione che Grillo cerca di esorcizzare con un lunghissimo post sul silenzio.

Intanto, Conte e lo staff mettono a punto la nuova piattaforma: i militanti sono stati raggiunti da una mail nella quale si chiede un'integrazione dei dati inseriti in vista della prossima votazione assembleare.

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