Cronache

Fidanza, 100 ore di filmati sul tavolo dei pm. Nel mirino l'estrema destra e i fondi "black"

Fascicolo a carico di ignoti sui presunti finanziamenti e sul neofascismo

Fidanza, 100 ore di filmati sul tavolo dei pm. Nel mirino l'estrema destra e i fondi "black"

La Procura di Milano sta acquisendo, il lavoro è affidato agli investigatori della Guardia di finanza, l'intero girato alla base dell'inchiesta giornalistica di Fanpage sul dietro le quinte della campagna elettorale di Fratelli d'Italia per le Comunali di Milano. Si tratta di circa cento ore di filmati raccolti in circa tre anni negli ambienti di destra da un giornalista infiltrato. Dopo l'uscita della prima puntata dell'inchiesta la Procura ha aperto un fascicolo d'indagine per le ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio. Fascicolo che al momento risulta a carico di ignoti.

La Procura sta indagando su due fronti. Da una parte appunto su presunti finanziamenti illeciti, partendo dalle frasi dei protagonisti del filmato su fondi versati «in black» e «lavatrici» per farli tornare nel circuito legale di sovvenzionamento. Dall'altra su eventuali profili di apologia del fascismo, sulla base dei saluti romani e delle frasi che inneggiano al Ventennio riprese nel filmato rubato. In relazione a questo aspetto i pm sono ancora in fase di valutazione del materiale, senza aver per ora aperto alcun fascicolo. Il dipartimento che si occupa di Anti terrorismo ed eversione, guidato dal pm Alberto Nobili, aspetta in questo senso oltre la filmato integrale anche una prima relazione del Ros che è al lavoro.

La stessa leader di Fdi, Giorgia Meloni, ha chiesto a Fanpage di poter visionare le cento ore di video, prima di prendere una qualunque iniziativa all'interno del partito. Tuttavia il direttore del sito, Francesco Cancellato, ha dichiarato al Corriere che non consegnerà il materiale a Meloni. La quale potrà eventualmente chiedere di potervi accedere con gli strumenti legali. I titolari dell'inchiesta su Fratelli d'Italia sono i pm Giovanni Polizzi e Piero Basilone. Agli accertamenti contabili, in particolare sui finanziamenti alla candidata al Consiglio comunale Chiara Valcepina, avvocato, si affianca l'analisi delle frasi e dei gesti tra gli altri di Roberto Jonghi Lavarini, detto il «Barone nero», già condannato in passato a due anni per apologia del fascismo. Con lui nel video Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d'Italia, che si è auto sospeso.

È intervenuto sulla questione anche Matteo Renzi. «Si può dire tutto quello che si vuole sull'inchiesta di Fanpage circa i metodi politici e finanziari di Fratelli d'Italia. E si può ironizzare, come fa il mio stimato amico Franco Cardini, su taluni personaggi di questa strana vicenda. Ma la verità è che Giorgia Meloni non ha mai fatto i conti con il passato. Non è un caso che la leader di Fratelli d'Italia abbia detto anche recentemente che il 25 Aprile è divisivo.

Finché non si ha il coraggio di chiamare fascismo il fascismo, ogni dibattito sulla svolta culturale e generazionale della Meloni è impossibile prima che inutile».

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