Joe Biden aveva un sogno. S'illudeva di sanare le divisioni dell'era Trump, riunificare un paese diviso e tornare ad essere il presidente di tutti gli americani. Invece gli americani gli hanno già voltato le spalle. I sondaggi parlano chiaro. A nove mesi dalla nomina il presidente può contare sulla fiducia di appena il 38 per cento del paese. Un indice disastroso e non molto diverso da quello registrato, dopo nove mesi di mandato, dal tanto criticato Donald Trump. Ma con una differenza. Le bassissime preferenze del suo predecessore erano anche il frutto dell'impietosa campagna di stampa scatenatagli addosso dai principali media del paese con Washington Post, New York Times e Cnn in testa. Una campagna favorita in quel periodo sia dalle indagini sul Russiagate, guidate del procuratore Robert Mueller, sia dalle improvvide dichiarazioni rese da Trump dopo le sfilate dei suprematisti bianchi a Charlottesville. Ma se il Trump di quei primi mesi era un presidente nell'occhio del ciclone, lo stesso non può dirsi di un Biden costantemente coccolato, vezzeggiato e giustificato dai media liberal. Per capirlo basta considerare quant'è successo, e continua a succedere, al confine con il Messico. Lì le avventate promesse presidenziali hanno messo in moto un'autentica valanga migratoria. Una valanga a cui le autorità, complice l'indifferenza mediatica, hanno risposto con misure repressive ancor più energiche di quelle dispiegate a suo tempo dal «cattivo» Trump. E il record senza precedenti di 212.672 migranti detenuti a luglio ne è la prova. Eppure gli arresti di massa sono stati largamente ignorati. Almeno fino a quando le frustate inferte a quei disperati non hanno risvegliato gli assopiti media liberal. Del resto persino il fallimentare abbandono dell'Afghanistan, accompagnato da vergognosi patteggiamenti con i talebani, ha potuto contare sull'ossequioso silenzio di gran parte della stampa. Ma ora il tempo dei privilegi è definitivamente scaduto. C'è da chiedersi quanto un'Amministrazione così debole possa sopravvivere una volta privata del consueto appoggio mediatico.
Anche perché la pandemia fuori controllo e la sferzata inflazionistica generata dalla scarsità globale di merci ed energia rischiano di abbattersi come un meteorite sull'economia americana. E travolgere Joe Biden ben prima della fine di un quadriennio già considerato, in virtù di età e acciacchi, il limite non rinnovabile di questa presidenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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