Figli, l'Italia si gioca il futuro. Mai così tante culle vuote

Tasso di natalità a 1,18 per coppia, superato il minimo storico. Il piano del governo per ridisegnare le detrazioni in base al nucleo familiare

Figli, l'Italia si gioca il futuro. Mai così tante culle vuote
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E cosa ci aspettavamo dopo anni di affitti alle stelle, stipendi fermi e lavori precari? L'Italia sta smettendo di fare figli. Non è un'esagerazione, ma una realtà impietosa che emerge dai dati Istat: nel 2024 sono nati appena 369.944 bambini, 10mila in meno dell'anno precedente. Un crollo del 2,6% che porta il Paese sotto una soglia psicologica drammatica, mai toccata nell'era moderna. Ma è il 2025 a gettare un'ombra ancora più cupa sul futuro: nei primi sette mesi dell'anno le culle vuote sono 13mila in più, con un'accelerazione del -6,3%. Il numero medio di figli per donna tocca il punto più basso mai registrato: 1,18. Era 1,20 solo un anno fa. Siamo lontanissimi dal 2,1 necessario per garantire il ricambio generazionale. A questo ritmo, tra 20 anni l'Italia avrà perso un'intera generazione.

La diminuzione dei primi figli riguarda tutte le aree del Paese, con una riduzione minore nel Centro-Nord (-1,8% per il Nord, -2,0% per Centro) e un calo più intenso nel Mezzogiorno (-4,3%).

DOPO I 30 ANNI

Il fatto che le coppie inizino a pensare a un figlio dopo i 30 anni non aiuta: vuoi per gli studi prolungati e i master, vuoi per la difficoltà ad avere un'entrata stabile, l'età media delle nuove giovani mamme è 32 anni. O anche di più, contando le difficoltà a procreare più si alza l'età. E questo significa che sempre più spesso i bambini restano figli unici.

I COSTI

Secondo una stima Moneyfarm, società digitale specializzata in consulenza finanziaria, crescere un figlio da 0 a 18 anni comporta oggi una spesa compresa tra i 107mila e i 205mila euro, per una media di circa 156mila euro, e un esborso di oltre 8.500 euro all'anno. Un valore superiore del 12%, rispetto al 2022, e superiore anche all'inflazione registrata nel periodo, pari al 9%. Una delle prime voci che "compromettono" il bilancio familiare rispetto all'eta pre figli è la retta del nido e della scuola materna. Nelle strutture pubbliche ci sono pochi posti e quelle private costano.

IL PIANO PRO COPPIE

Il governo, nella nuova legge di Bilancio, vuole dare spazio a misure che possano alleviare il carico economico sulle famiglie. L'esecutivo punta sul quoziente familiare per ridisegnare il sistema delle detrazioni. Lo ha confermato il viceministro all'Economia, Maurizio Leo, parlando dell'ipotesi di legare le detrazioni fiscali al numero dei figli: "Quella della detrazione per i figli è una priorità a cui teniamo particolarmente. Già l'anno scorso abbiamo avviato un percorso che modulava le detrazioni in relazione alla composizione del nucleo familiare e ora vogliamo aggiungerci delle agevolazioni per l'acquisto o la locazione degli immobili per le giovani coppie".

MIRAGGIO PENSIONE

Meno contribuenti ci sono, più si allontana il traguardo della pensione: nel 2050 bisognerà avere 68 anni e 11 mesi per entrambi i sessi rispetto ai 67 anni attuali. E di anni di età ne serviranno 70 anni nel 2067. Sono le stime emerse nelle proiezioni della Ragioneria Generale dello Stato riportate dall'Istat.

Nei prossimi

decenni, complice l'allungamento medio della vita, la quota di anziani di 65 anni e più sul totale della popolazione potrebbe aumentare da meno di uno su quattro individui (24,3%) nel 2024 a più di uno su tre nel 2050 (34,6%).

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