La figlia d'arte cresciuta ai vertici di Confindustria

Fabrizio BoschiProprio lei, che forse avrebbe anche fatto a meno di diventare ministro, è costretta ad andarsene. Il 20 febbraio 2014, due giorni prima della nomina di Federica Guidi (46 anni) a ministro dello Sviluppo economico di Renzi, papà Guidalberto Guidi, 74 anni, presidente dell'azienda di famiglia Ducati Energia Spa (produzione di condensatori per l'elettrotecnica), per anni numero due di Confindustria, era un po' in apprensione per questa «opportunità» per la figlia che lui vedeva, a ragion veduta, come un problema. Ma lei è una tosta, ambiziosa e capace, adulata da tutti. Silvio Berlusconi, amico del padre, quando si trattava di varare la nuova Forza Italia aveva accarezzato l'idea di coinvolgerla nella lista dei possibili volti emergenti. Poi l'ha coinvolta Renzi. Il suo profilo professionale è un susseguirsi di successi. Dopo una laurea in Giurisprudenza, un master in business administration e un'esperienza a Rolo Finance come analista finanziario, comincia l'attività industriale nel 1996 nell'impresa di famiglia, leggende dicono partendo dalle fotocopie. La figlia d'arte però arriva dopo poco a scalare tutti i gradini fino a ricoprire la carica di amministratore delegato. Nel 2002 arriva il primo incarico e fino al 2005 è presidente regionale dei giovani imprenditori dell'Emilia-Romagna mentre dal 2005 al 2008 affianca Matteo Colaninno come vicepresidente dei giovani imprenditori italiani. Nel 2008 ne diventa presidente, fino al 2011. Poi il grande passo. Per lo Sviluppo economico, in un governo «giovane e innovativo» come dice di essere quello di Matteo Renzi, tutti si aspettavano un giovane rivoluzionario un po' smanettone. Uno alla Candy Crush Saga.

Invece arriva Federica da Modena, classe 1969. All'epoca stava già con Gianluca Gemelli, compagno e convivente, dal quale ha un bimbo, Gigi, di 4 anni. In questi due anni non si è quasi mai vista né sentita. Oggi lo ha fatto tutto insieme.