Figlio illegittimo con la colf: ora Donald trema

L'ex portiere della Trump Tower sciolto dall'impegno a tacere. Verso un nuovo scandalo

Figlio illegittimo con la colf: ora Donald trema

Un passo dopo l'altro, il muro di silenzio - profumatamente pagato a suon di dollari - sugli scandali sessuali di Donald Trump sta crollando. Così, dopo l'annuncio che l'ex amico del presidente e amministratore del gruppo editoriale che pubblica il National Enquirer David Pecker ha ottenuto l'immunità in cambio di informazioni su notizie «soffocate» relative a pornostar e modelle pagate per tacere sui loro incontri intimi con Trump, ora è la volta di un'altra storiella piccante e imbarazzante per l'inquilino della Casa Bianca. La racconterà una persona umile ma bene informata, un ex portiere della Trump Tower di New York.

Dino Sajudin, così si chiama questo signore, aveva firmato nel 2015 un contratto del valore di 30mila dollari con l'Ami (American Media Inc, la società che pubblica il National Enquirer) per cederle i diritti esclusivi sulla storia - di cui si è cominciato a sapere dallo scorso aprile - di un presunto figlio segreto che Trump avrebbe avuto da una sua donna delle pulizie. L'intenzione di Pecker, anche in questo caso, era di mettere in pratica l'ormai famoso catch and kill, il meccanismo grazie al quale si acquiscono i diritti su una notizia con il preciso scopo di non renderla mai pubblica. Il contratto prevedeva che Sajudin dovesse pagare un milione di dollari qualora avesse raccontato della pruriginosa vicenda o anche dell'intesa siglata con il gruppo editoriale.

L'obbligo contrattuale dell'ex usciere del grattacielo di Trump è ora venuto meno. La solita Cnn - la televisione che Trump odia perché impegnatissima a scovare notizie che lo mettono in difficoltà - ha mostrato una copia del contratto e dato voce a Marc Held, l'avvocato di Sajudin, che ha confermato che l'accordo che impegnava il suo cliente al silenzio è stato rescisso dall'Ami.

Il racconto di Sajudin sul presunto figlio illegittimo del presidente, in realtà, non ha mai trovato riscontri nelle indagini condotte per conto di diverse testate che se ne sono occupate

dallo scorso aprile, quando l'ex portiere raccontò alla Cnn di conoscere certi segreti del suo datore di lavoro. L'avvocato Held assicura che il suo cliente si aspetta che finalmente «la verità possa presto venire a galla».

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