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Il figlio di Poletti ora denuncia: "Mi hanno minacciato di morte sul web"

Il figlio del ministro nell'ochio del ciclone per la sua carriera lampo e per i fondi pubblici ricevuti. Indignazione sul web. La Lega presenta un esposto in procura

Il figlio di Poletti ora denuncia: "Mi hanno minacciato di morte sul web"

"Ho ricevuto minacce di morte su Facebook e mail". Manuel Poletti ha presentato una denuncia ai carabinieri di Faenza. Nelle ultime ore era finito nell'occhio del ciclone per la fulgida carriera a SetteSereQui, giornale delle cooperative rosse, feudo del padre nonché ministro Giuliano Poletti, e per quel mezzo milione di euro ricevuto attraverso i fondi pubblici all'editoria. Una situazione di privilegio che cozza con il pesante attacco del padre ai cervelli in fuga.

"È meglio non averli tra i piedi...". Nei giorni scorsi Poletti senior ci è andato giù pesante con i giovani che fuggono all'estero perché in Italia non c'è lavoro. L'indignazione di molti ha colpito sia il ministro del Lavoro sia il figlio che non ha mai avuto alcun problema. Come ha infatti raccontato Paolo Bracalini sul Giornale, Poletti junior "si è inserito bene nel mondo del lavoro, traducendo la sua passione per il giornalismo in una brillante carriera, già direttore poco più che trentenne". E lo ha fatto grazie ai soldi pubblici: mezzo milioni di euro raccimolati in appena tre anni. "Io mi sporco anche le mani - ha provato a difendersi in una intervista al Fatto Quotidiano - mio padre non c'entra nulla con quei soldi". Eppure sui social network è montato un fortissimo sdegno.

Le opposizioni non intendono mollare la presa. E, dopo aver definito Poletti senior "totalmente inadeguato" a fare il ministro, hanno presentato in Senato una mozione di sfiducia. Ha pesato anche la storia del mezzo milione di contributi pubblici ricevuti dal figlio Manuel. Il web lo ha subito crocifisso. Qualcuno deve aver esagerato. E Poletti junior ha presentato una denuncia "a seguito di pesanti offese ed alcune minacce di morte giunte tramite social network (Facebook in particolare) e via mail contro la mia persona e l'azienda che rappresento, la cooperativa Media Romagna di Ravenna".

Gli insulti e soprattutto le minacce di morte non possono mai essere giustificate. E anche in questa situazione devono essere condannate con forza. Restano, tuttavia, i dubbi sulla raccomandazione per la direzione di un foglio che tira 5mila copie e che si porta a casa mezzo milione di euro di contributi pubblici. Tanto che la Lega Nord ha presentato un esposto in procura.

"Bisogna verificare la regolarità dei contributi concessi a Manuel Poletti con suo padre nel ruolo di ministro", si legge nel documento che vuole vederci chiaro se l'assegnazione del contributo è stata regolare o se ci sono state interferenze nel processo valutativo.

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