Anche il black out della rete ammiraglia della tv di Stato in fondo è una vera «storia italiana», come il titolo del programma scomparso dagli schermi televisivi della Rai per circa dieci minuti. Un'eternità visto che parliamo di una diretta tv sulla più importante rete del servizio pubblico, e neppure ad orari antelucani ma a metà mattina. Alle 10.41 di ieri, per la precisione, l'abbonato Rai sintonizzato sul primo canale ha visto scomparire la conduttrice di Storie italiane e il suo ospite, inghiottiti dal nero del teleschermo per alcuni minuti di caos totale. «Un grave problema tecnico» ha subito twittato il direttore di RaiUno, Andrea Fabiano, mentre i tecnici della Rai cercavano di rimediare. Con grossi problemi, evidentemente, perchè la normale programmazione di RaiUno è ripresa più di un'ora più tardi, verso le 11.45, dopo la toppa messa dai vertici di Viale Mazzini con la messa in onda di due repliche. Un buco incredibile, che dalla Rai spiegano con l'eccezionalità del guasto: «Nel corso della diretta si è verificato un guasto all'interno di un armadio rack della sala apparati della regia Saxa3 del Centro di produzione di Saxa Rubra - informa una nota della Rai -. L'avaria ha provocato l'intervento delle protezioni di sicurezza locali e generali dell'impianto elettrico, causando l'interruzione del funzionamento della regia». Oltre alla spiegazione, le dovute scuse per il clamoroso flop della produzione Rai, su cui alla fine mette la faccia il direttore Fabiano: «Le mie e nostre scuse al pubblico di RaiUno e ai colleghi per l'interruzione e la mancata messa in onda». Non abbastanza per placare il piddino Michele Anzaldi, che chiede l'intervento della Vigilanza Rai: «Occorre piena trasparenza per capire che tipo di problema tecnico sia in grado addirittura di bloccare la programmazione della rete ammiraglia del servizio pubblico, visto che ci sono tante costose direzioni e strutture tecniche preposte alla messa in onda dei canali Rai - attacca Anzaldi -. Non è possibile che la prima azienda di comunicazione del paese, pagata con i soldi degli italiani, abbia un atteggiamento reticente».
Se il black out Rai è stato eccezionale, non è però il primo. Già un anno fa il segnale svanì nel nulla, però solo in alcune parti d'Italia, come già nel 2011, per un problema alla rete di distribuzione elettrica in uno degli impianti Rai. Neppure è la prima volta che il direttore di RaiUno deve scusarsi per una figuraccia della sua rete. La peggiore, la lista dei «motivi per scegliere una fidanzata dell'est» che fece saltare il programma Parliamone sabato dopo un fuoco di polemiche e l'ira della presidente Rai Monica Maggioni.
Stavolta, almeno, è andato in onda solo il nero. Sufficiente per scatenare le pernacchie sui social. «Finalmente 10 minuti di informazione vera su Rai1» sfotte un twittatore. «Blackout di 10 minuti. Mo ce li scalate dar canone» suggerisce invece il finto Osho.PBra
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