Berlino Biglietti gratis agli elettori di AfD per la proiezione di Schindler's List. La proposta è partita dal Cinexx di Hachenburg, un multisala della minuscola cittadina 6mila abitanti nell'occidentale Renania-Palatinato. Almeno nelle intenzioni di Karin Leicher, la direttrice del Cinexx, rivedere la pellicola del 1993 firmata da Steven Spielberg doveva aiutare i simpatizzanti della formazione populista e xenofoba a fare i conti con la Shoah, lo sterminio degli ebrei voluto dal regime nazista. Leicher aveva scelto con cura anche la data della proiezione: il 27 gennaio, anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz (nel 1945), poi trasformato dall'Onu nel Giorno della Memoria. La promozione, tuttavia, non ha lusingato i simpatizzanti di Alternative für Deutschland. Al contrario Uwe Junge, capo di AfD in Renania-Palatinato, ha parlato di un'azione «indicibile» e di un «goffo tentativo» di accostare AfD al nazionalsocialismo. Alla condanna si è aggiunta la controproposta da parte del numero due del partito nella regione, Joachim Paul: guardiamo il film e poi apriamo un dibattito nel quale qualcuno ci spieghi cosa c'entriamo noi con lo sterminio degli ebrei.
Nata nel 2013 per trascinare la Germania fuori dall'eurozona e poi diventata la prima formazione apertamente contraria all'afflusso di stranieri nel paese, specialmente se musulmani, tecnicamente con la Shoah AfD non ha alcun legame. Anzi, poche settimane fa AfD ha anche lanciato una sezione ebraica proprio per dimostrare la sua distanza dal Terzo Reich. Allo stesso tempo, a molti dei suoi dirigenti piace rispolverare espressioni tedesche utilizzate solo ai tempi di Hitler: così AfD ha accusato la cancelliera Angela Merkel di non ascoltare il «salutare sentimento popolare» tedesco, e i profughi di minacciare «lo spazio vitale» (il famigerato Lebensraum) della Germania. Il numero uno del partito a livello nazionale, Alexander Gauland, ha anche definito il Terzo Reich «una cacchina di uccello nella storia tedesca» mentre un deputato regionale berlinese, Andreas Wild, si è presentato a una commemorazione dello sterminio con un fiordaliso appuntato sulla giacca: il fiore è il simbolo dei nazisti austriaci.
Abbastanza da permettere a Leicher di replicare: «Noi non consideriamo gli elettori di AfD nazisti nel Land in questione il partito ha raccolto il 12,4% già nel 2016 ma siete voi che banalizzate gli eventi di quel periodo». E davanti alle accuse di volersi solo fare pubblicità, ha chiarito che il suo Cinexx va benissimo e che la proiezione del 27 gennaio sarà gratis. Per tutti.
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