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La flat tax è vantaggiosa ma ha un difetto: chi aderisce perde tutti gli sconti fiscali

A rischio le detrazioni per familiari a carico, spese mediche e abitazioni

La flat tax è vantaggiosa ma ha un difetto: chi aderisce perde tutti gli sconti fiscali

La flat tax per le partite Iva contenuta nel decreto fiscale collegato alla manovra contiene alcune insidie. Il regime di vantaggio, infatti, esclude automaticamente alcune deduzioni e detrazioni delle quali le persone fisiche generalmente fanno uso in sede di presentazione del 730 o del modello redditi. Visto che la stagione delle dichiarazioni è alle porte conviene, dunque, porsi alcune domande sulla convenienza del regime forfettario alle quali Mutui.it e Facile.it hanno cercato di dare risposta.

La flat tax, che quest'anno si applica a chi denuncia redditi entro i 65mila euro, è indubbiamente vantaggiosa, ma è necessario anche sapere a che cosa si rinuncia aderendovi. In primo luogo, si dice addio alle deduzioni per il coniuge e i familiari a carico, alle detrazioni per gli interessi sui mutui, per le spese mediche e anche per le ristrutturazioni edilizie. Ad esempio, sottolinea il report, un giovane avvocato che realizza un fatturato di 35mila euro, a fronte di 7mila euro di costi sostenuti, può risparmiare circa 3.200 euro all'anno che rappresentano la differenza tra l'aliquotya marginale e il 15% applicato agli incassi dell'anno precedente.

Si potrebbe pertanto supporre che la flat tax sia sempre e comunque più conveniente del regime ordinario, ma in realtà non è così, perché nel confronto bisogna tenere conto anche di altri fattori. Per esempio l'effettiva entità dei costi sostenuti dal contribuente. Ove mai essi fossero superiori a quelli riconosciuti in misura forfettaria dalla legge, il vecchio regime di tassazione potrebbe risultare migliore.

Il vero ago della bilancia, tuttavia, è dato dall'impossibilità per i forfettari di beneficiare delle deduzioni e delle detrazioni che l'ordinamento riconosce alle persone fisiche. Poiché il regime è sostitutivo, in assenza di altri redditi imponibili (per esempio derivanti da lavoro dipendente, prestazioni occasionali, affitto di immobili), il reddito dichiarato dal contribuente ai fini Irpef sarà pari a zero. Dal momento che deduzioni e detrazioni agiscono solo nel'universo dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, questo comporta la perdita del beneficio.

Dunque niente detrazioni per il coniuge, i figli e gli altri familiari fiscalmente a carico, ma anche gli sconti fiscali previsti su determinate spese sostenute dal contribuente come gli interessi passivi sui mutui (detraibili al 19%), i lavori di ristrutturazione edilizia (50%) o di riqualificazione energetica degli edifici (65%). In questo catalogo vanno annoverate anche le spese mediche (19%) .

Se il giovane avvocato, che sta valutando il transito nel regime forfettario, ha acceso un mutuo nel 2017 per l'acquisto e la ristrutturazione di un immobile, con interessi passivi di 4mila euro (massimo consentito) e importo dei lavori di 60mila euro, egli ha diritto a una detrazione sul mutuo pari a 760 euro (19% di 4.000), quella sulle ristrutturazioni a 3.000 euro (50% di 60.000, diviso in 10 rate annuali). In questo caso la flat tax consente di risparmiare 3.

165 euro di imposte, ma le detrazioni perse ammontano a 3.760 euro. Pertanto, prima di stabilire con certezza come comportarsi, concludono Mutui.it e Facile.it, è necessario considerare tutte le variabili e procedere a valutazioni attente caso per caso.

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