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Dopo il flop alle Comunali crescono i "no" al referendum

Il Pd e il premier in affanno. Il crollo alle amministrative si fa sentire sui sondaggi per il voto di autunno: "No" in vantaggio

Dopo il flop alle Comunali crescono i "no" al referendum

Le amministrative cominciano a far sentire il loro peso anche sul referendum di autunno sulle riforme istituzionali. Di fatto il crollo del Pd alle amministrative ha degli effetti immediati nella popolarità del premier che viene identificato col fronte del "sì" referendario. Le riforme e il voto in autunno sono il campo su cui Renzi gioca tutta la sua partita. Un match difficile da vincere dato che il messaggio degli elettori è stato chiaro con un avviso di sfratto per Renzi. E così, secondo un sondaggio Euromedia Reserach, il fronte Un primo effetto del voto amministrativo sul referendum costituzionale di ottobre è stato sondato da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri che gira in ambienti di Forza Italia. E indica, rispetto alla scorsa settimana, un aumento dei “no”. Il “no” alla riforma avrebbe raggiunto il 54 per cento mentre i “sì” sarebbero al 46, tra coloro che hanno già deciso di andare a votare. È però ancora alto il numero degli indecisi tra quelli indecisi “su cosa votare” (22 per cento) e quelli indecisi “se andare a votare” (15,4) per cento. Il dato risente molto dei risultati delle amministrative e di fatto il fronte del "sì" potrebbe subire un calo costante da qui al prossimo autunno. Rispetto alla scorsa settimana il no, che era al 53,2, è aumentato dello 0,8. A sottolineare i dati è anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta.

"Siamo arrivati al 54% di cittadini che si dichiarano contrari alla 'schiforma' Renzi-Boschi, e sono certo che dopo la storica sconfitta del Partito democratico a queste elezioni amministrative, la peggiore degli ultimi vent'anni, i valori a favore del 'no' si rafforzeranno ulteriormente". "Gli italiani hanno capito l'imbroglio Renzi, l'equivoco di un presidente del Consiglio mai eletto che ha come unica ragione sociale del suo agire l'occupazione militare del potere.

E contro questo rischio di deriva autoritaria stanno dicendo e diranno 'no' alla sua riforma per mandarlo a casa e ripristinare la democrazia nel nostro Paese'', conclude Brunetta.

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