
"Se l'Ambrogino d'Oro verrà assegnato alla Flottila restituirò il mio, è stata una spedizione politica e mediatica ai limiti della legalità internazionale" aveva annunciato (con lettera al sindaco Beppe Sala) l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace sulla candidatura targata Pd-Europa Verde alle Civiche benemerenze che il Comune di Milano assegna ogni 7 dicembre a chi ha onorato la città. Anche il direttore editoriale del Giornale Vittorio Feltri, premiato nel 2006, era pronto a restituire la Medaglia. E invece, dopo giorni di polemiche e a poche ore dalla scadenza (ieri a mezzogiorno) per depositare le nomination, a concedersi il gran rifiuto - e a mettere in imbarazzo i dem - è stata l'attivista milanese Margherita Cioppi, capomissione della nave Karma, indicata come referente dal verde Carlo Monguzzi e dalla capogruppo Pd Beatrice Uguccioni. Ringrazia ma fa presente che "nonostante ritenga importante il riconoscimento dell'azione politica della Global Sumud Flotilla da parte del Consiglio comunale" non pensa che "in questo momento si possa accettare questa onorificenza. Il Comune non ha ancora reciso il gemellaggio con Tel Aviv. L'accordo di pace proposto da Trump è un ennesimo specchietto per le allodole le cui spese sono sempre a carico della popolazione palestinese" e "non è con le onorificenze che si dimostra da che parte stare, ma con le azioni concrete. Fino a quando non porrà fine a quel gemellaggio mi parrebbe piuttosto complicato accettare qualsiasi premio". Un cortocircuito.
Lunedì scorso l'aula milanese ha bocciato lo stop al gemellaggio con Tel Aviv, innescando fischi e insulti dai pro Pal tra il pubblico e scontri in piazza tra centri sociali che hanno tentato di occupare Palazzo Marino e polizia. I Verdi avevano votato compatti a favore della mozione e ieri Monguzzi ha soffiato sul fuoco: "Capisco benissimo la rinuncia. Il Comune non può pensare di fare tutto e il contrario di tutto". Già lunedì mattina, mentre venivano restituiti gli ostaggi israeliani e a Sharm stava per essere firmato l'accordo di pace, il sindaco Sala aveva frenato sul voto contro Tel Aviv. Il Pd si è diviso ma lo stop al gemellaggio alla fine è stato bocciato. E la capogruppo Uguccioni ieri ha dovuto incassare il rifiuto della Flotilla e giustificare: "Mi spiace, non è stato colto il valore politico della proposta che riconosceva l'impegno dei milanesi, compresi membri del Pd, che hanno partecipato a questa azione umanitaria internazionale e teneva alta l'attenzione sulle atrocità avvenute a Gaza". Ma "lo stop al gemellaggio era stata ipotizzata quando Gaza veniva rasa al suolo dall'azione criminale del governo Netanyahu, in quel momento sembrava l'unica azione concreta possibile. Con l'evoluzione degli eventi si è deciso di fermarsi un momento e attendere". Fa presente che "parliamo di Milano e, come eletti, sentiamo il peso e la responsabilità di proporre all'amministrazione iniziative che hanno rilevanza nella politica internazionale. Anche a costo di non essere capiti fino in fondo". I commenti della Lega oscillano tra "teatrino" e "pagliacciata". Tant'è, proprio ieri da Sala era partito un richiamo ai consiglieri sugli Ambrogini: "Sono prerogativa del Consiglio maè mio dovere ricordarvi il Regolamento che voi stessi avete fatto. Vanno premiati coloro che, con particolare collaborazione alle attività della pubblica amministrazione, con atti di coraggio e abnegazione civica, abbiano in qualsiasi modo giovato a Milano. L'avete fatto voi e va rispettato. Volete, per fare solo un esempio, candidare Trump? Fatelo ma ricordatevi che la politica per prima deve rispettare le regole".
Il segretario milanese della Lega Samuele Piscina aveva proposto il presidente Usa in risposta alla Flotilla e ha replicato: "Si guarda bene dal citare Cioppi. Ma sono disposto a ritirare la candidatura di Trump se la sinistra rinuncia alla Flotilla".