Sono «gare di bellezza» dove «vince» chi ha più ossa visibili. Per conquistare la fascia di «Miss scheletro» sono disposte a tutto, anche a morire. Digiunando ad oltranza. Come Lusy 2002 che su uno dei 300mila siti pro-Ana (dove si esalta la «cultura dell'anoressia») chiede alla «giuria» della passerella virtuale: «Avete accettato la mia foto? Posso partecipare alla vostra iniziativa? Ho 15 anni, sono alta un metro e 55 cm, da due giorni mangio solo una mela al giorno. Vomito perfino l'acqua. Vado bene così?». Ma gli esaminatori sono inflessibili: «Hai ancora troppa ciccia sulle gambe. Ne riparliamo in futuro... Intanto continua con le mele. E a vomitare».
Sara C. si inserisce nella chat e incoraggia Lusy: «Non dimenticare di fumare almeno 40 sigarette al giorno. La nicotina è ottima per togliere la fame. Anch'io voglio partecipare all'elezione di miss Ana. Sono scesa sotto i 45 chili, ma voglio dimagrire ancora. Vi prometto di arrivare a 35. Intanto eccovi una mia foto in costume da bagno. Si cominciano a vedere le costole. Ma posso fare molto meglio. Mi trovate carina? Per partecipare al concorso di miss Anoressia bisogna pagare una quota di iscrizione?». L'amministratore del sito la rassicura: «È gratis. Ma non farti troppe illusioni. Tante concorrenti sono più belle di te».
Ma qui di «concorrenti belle» non c'è traccia: il book delle aspiranti «miss rinsecchite» è solo una rassegna di adolescenti vittime di gravissimi disturbi alimentari; ragazzine malate che non sanno di esserlo, o si rifiutano categoricamente di ammetterlo.
Gli psicologi della nutrizione lo spiegano bene: «La giovane anoressica non è cosciente del proprio status patologico. Al contrario, lo percepisce come un percorso virtuoso che gratifica lei e - secondo la sua logica capovolta - dovrebbe rendere felice anche le persone che le stanno accanto». Una spirale di alterazione psicologica nella quale è inutile che amiche o familiari se ne escano con frasi del tipo: «Ti stai rovinando, ma non ti accorgi che sei troppo magra?». L'anoressica percepirà infatti sempre l'esatto contrario: si vedrà «grassa» anche quando l'ago della bilancia si muoverà appena, accusandola - ai suoi occhi - di non essere sufficientemente «in forma».
«Il mondo della moda - spiega al Giornale Patrizia Mirigliani, patron del celebre concorso Miss Italia - ha avuto in passato gravi responsabilità nell'indicare come modello vincente quello di una donna eccessivamente magra. Noi, a Miss Italia, ci siamo sempre impegnati in campagne di segno opposto. La bellezza, estetica e interiore, deve passare attraverso l'accettazione di un corpo in salute».
Ma per le migliaia di frequentatrici dei siti pro-Ana (il «dibattito» però è intensissimo anche su social e WhatsApp) il concetto di «salute» è - come abbiamo visto - completamente rovesciato: «salute» è vedersi allo specchio sempre più emaciati e ossuti. E non si è mai soddisfatti, la corsa verso l'inferno (che per l'anoressico è però un paradiso) deve proseguire. Implacabile. Senza soste. Soprattutto se la «sosta» è a tavola, davanti a un piatto pieno.
I consigli «utili» di Kikka 2003 sono cliccatissimi: «Metti il cibo in bocca. Poi, senza farti notare, chiuditi in bagno e sputa tutto. Non dimenticate di tirare lo sciacquone più volte e di aprile la finestra per non lasciare odori sospetti che potrebbero tradirvi».
E proprio così si comportava anche la 15enne di Ivrea che era finita vittima (consenziente) del sito pro-Ana che l'altro giorno la polizia postate ha oscurato dopo aver denunciato per «istigazione al suicidio» la gestrice del portale, una 19enne sicuramente anche lei da aiutare in un percorso di recupero psicologico.A salvare entrambe, a un passo dal baratro, è stato l'occhio attento dei genitori. Che, troppo spesso, guardano altrove.
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