Il ministro Toninelli ha affidato la famosa analisi costi-benefici della Tav al professor Marco Ponti, architetto e professore universitario in pensione. Piccolo dettaglio: Ponti non è solo convinto che quell'opera sia inutile e costosa, ma anche che il futuro dei trasporti siano le auto, non le ferrovie, verso cui ha scritto peste e corna. Perché dunque non chiedere a lui, avrà pensato il ministro M5s, se conviene realizzare la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Lione? Un po' come chiedere ad un vegano se sia il caso di mangiare una bistecca ai ferri. In effetti che la valutazione sull'utilità della Tav prodotta dalla commissione di esperti guidati da Ponti (non ancora resa pubblica) darà esito negativo è il segreto di Pulcinella. Il consulente di Toninelli lo ha già detto e scritto in tutti i modi che la Tav è una porcheria.
Ad esempio, in una intervista pubblicata sul blog di Beppe Grillo nel 2011, intitolata «Un tunnel inutile di 22 miliardi», dove il professore spiegava che la Tav ha «una priorità molto bassa rispetto ad altri interventi perché i costi sono elevatissimi e il traffico tra i più modesti di tutti i valichi italiani delle Alpi», e poi che gli unici a cui servirebbe sono «i costruttori», interessati a lucrare. Ma più in generale sono proprio gli investimenti sul trasporto ferroviario ad essere sbagliati, assicura il professore chiamato al ministero da Toninelli: «Stiamo spendendo una montagna di preziosi soldi pubblici in ferrovie, mente il progresso tecnico mondiale va in direzione opposta (guida automatica, veicoli sicuri e non inquinanti)» raccontava in un'intervista a Linkiesta. Insomma il futuro è il trasporto su gomma, altro che ferrovie, soprattutto quelle ad alta velocità, secondo lui inutili perché «i risparmi di tempo non giustificano i maggiori costi di manutenzione». Infatti Ponti boccia anche la Tav Napoli-Bari, che persino i grillini sostengono, perché «il Sud ha bisogno di tecnologie, non certo di cemento! Inoltre il settore è notoriamente presidiato, certo in forme moderne, dalla criminalità organizzata». Dunque niente treni veloci per unire Puglia e Campania, sennò la mafia ci guadagna.
Ma l'argomento più avvincente prodotto dall'architetto contro la Tav Torino-Lione è un altro. Se la gente va in treno non consuma benzina, giusto? E neppure paga il pedaggio autostradale. Ecco, ciò non è affatto bello secondo Ponti. Il trasporto su strada infatti, «tra tasse sui carburanti e pedaggi, genera moltissime risorse per lo Stato». Ogni pieno di benzina regala un 70% della spesa allo Stato, con le accise (tasse) sui carburanti. Un bel bottino per le casse pubbliche. Infatti Ponti ha inserito tra i «costi», nell'analisi costi-benefici della Tav, appunto i mancati introiti derivanti dal fatto che con una nuova linea ferroviaria veloce la gente preferirebbe il treno all'auto (o al tir).
«Certo, è un costo per lo Stato, quindi noi tutti dovremmo pagare per compensare. Se io voglio prendere la mia pensione qualcuno dovrà essere tassato per causa di quei mancati introiti» spiega Ponti in un video. Insomma o la Tav Torino-Lione o la pensione. Parola dell'esperto di Toninelli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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