Coronavirus

Il Fondo monetario vuole imporre altri lockdown

Il Fmi invita a riconsiderare la narrativa prevalente e adesso fa da sponsor a nuove serrate: "Effetti complessivi positivi sull'economia"

Il Fondo monetario vuole imporre altri lockdown

A provocare nel medio termine i danni peggiori alle economie dei paesi colpiti dal Coronavirus non sarebbero i lockdown ma i nuovi contagi. Una tesi sostenuta convintamente dal Fondo monetario internazionale, che adesso vorrebbe sconfessare l'opinione diffusa invitando a riconsiderare la narrativa sulle chiusure: proprio la paura dei contagi potrebbe limitare spostamenti e consumi, finendo così per ritardare la ripresa. Va in questa direzione la relazione riservatissima che, stando a quanto riportato da Marco Antonellis su Italia Oggi, sarebbe arrivata a Palazzo Chigi: "La crescita dei contagi può essere peggio di una nuova chiusura". Pertanto sostengono che andrebbe rivista la versione sui lockdown secondo cui sarebbe necessario "un compromesso tra salvare vite umane e sostenere l'economia".

In un capitolo del World Economic Outlook da poco diffuso viene spiegato che questo tipo di visione "trascura il fatto che i lockdown efficaci adottati nelle prime fasi di un'epidemia possono portare a una ripresa economica più rapida", visto che sono in grado non solo di contenere il virus ma anche di ridurre il "distanziamento sociale volontario", ovvero quello secondo cui le persone adottano comportamenti prudenti, limitando gli spostamenti abituali e provocando di conseguenza una riduzione di spese e consumi. Dal Fmi sottolineano inoltre che nel medio termine i benefici collegati con una ripresa più veloce "possono compensare i costi a breve termine dei lockdown, probabilmente con effetti complessivi positivi sull'economia".

"I governi studino metodi alternativi"

L'stituto di Washington punta l'attenzione pure sul fatto che molti dei danni economici provocati dalla pandemia sarebbero legati a una diminuzione della mobilità delle persone. "Un raddoppio dei casi giornalieri porta a una contrazione della mobilità di circa il 2%", è la stima che viene fatta. Dal momento che in questa riduzione degli spostamenti e dei contatti diretti vi sarebbe una notevole componente di "distanziamento volontario", si deduce che "eliminare i lockdown può comportare solo un parziale rimbalzo dell'attività economica se persistono i rischi per la salute". L'invito del Fondo monetario internazionale riguarda la possibilità di tralasciare l'idea di "revocare prematuramente i lockdown nella speranza di far ripartire l'attività economica" poiché le persone si sentirebbero a disagio nel riprendere la mobilità anche in caso di eliminazione del blocco totale "se percepiscono ancora un rischio considerevole di contrarre o diffondere il virus".

Infine, sottolinea l'Adnkronos, il Fmi ha sollecitato i governi a studiare e valutare "metodi alternativi per contenere le infezioni che possono comportare costi economici a breve termine inferiori rispetto ai blocchi totali". La ricetta potrebbe consistere nell'incoraggiamento allo smart working, nell'aumento dei test, nella la tracciabilità dei contatti e nella promozione dell'utilizzo di mascherine.

"Man mano che la comprensione della trasmissione del virus migliora, i Paesi potrebbero adottare misure mirate piuttosto che lockdown improvvisi, ad esempio concentrandosi sulla protezione delle persone vulnerabili e limitando i raggruppamenti in spazi chiusi", ha concluso il Fondo.

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