È incubo shutdown negli Usa, il blocco di tutte le attività governative non essenziali. Bisogna tornare con la memoria al primo ottobre 2013 per vedere quali effetti ebbe l'ultimo evento del genere. All'epoca, ma è replicabile anche oggi, i cittadini statunitensi si svegliarono il giorno dopo con una pubblica amministrazione ridotta ai servizi essenziali e con 800mila dipendenti federali rimasti a casa senza retribuzione dopo che, alla mezzanotte di Washington le agenzie per le quali lavoravano avevano dovuto dichiarare la sospensione delle attività. All'epoca furono i repubblicani, a parte invertite, con un presidente democratico Barack Obama alla Casa Bianca, a causarlo. Pur di affondare la riforma sanitaria Obamacare si rifiutarono persino di accettare l'approvazione di un bilancio provvisorio. Oggi, sono i repubblicani ad accusare i democratici, di ricattare il presidente Trump.
Lo shutdown ha riguardato tutte le presidenze da Gerald Ford a oggi. Il 23 novembre 1981, 241mila impiegati federali rimasero fermi per un giorno. Il presidente Ronald Reagan pose il veto a un bilancio contenuto in una serie più limitata di tagli proposti. Al contribuente costò fra gli 80 e i 90 milioni di dollari in rimborsi e altre spese. Non tutti i dipartimenti governativi hanno chiuso durante il deficit di finanziamento. Il 4 ottobre 1984, 500mila impiegati federali vennero fermati per un pomeriggio. Reagan si oppose. Il disegno di legge fu approvato dopo il giorno seguente e fu incluso anche un compromesso sul finanziamento dei Contras del Nicaragua. Nel 1990 ci fu la chiusura del governo federale degli Stati Uniti, durante il weekend del Columbus Day, da sabato 6 ottobre a lunedì 8 ottobre. La chiusura scaturì dal fatto che un pacchetto di riduzione del deficit negoziato dal presidente George H. W. Bush conteneva aumenti di tasse, nonostante la promessa elettorale, portando a una rivolta guidata dell'allora leader di Minoranza Whip Newt Gingrich che ha sconfisse il pacchetto di stanziamenti iniziali. Circa 2.
800 lavoratori erano in congedo, con il governo che perdeva 2,57 milioni di dollari in entrate e retribuzioni arretrate. Nel '96 il governo chiuse dopo che Clinton pose il veto alla legge sulle spese che il Congresso controllato dal Partito Repubblicano gli aveva inviato. I funzionari governativi sospesi per ben 27 giorni.
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