Forza Italia ai pm: basta fango sul Cav

"I pm usano il caso Ruby per influenzare il verdetto della Cassazione e impedire il ritorno di Berlusconi. Intervenga il Guardasigilli"

Forza Italia ai pm: basta fango sul Cav

«Non appena il presidente Berlusconi ha annunciato la ripresa della sua attività politica, la procura di Milano ha posto in essere un'intensa attività per impedirglielo e per incidere sull'imminente decisione della Corte di Cassazione, a seguito dell'assoluzione nel processo Ruby». La persecuzione giudiziaria nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi non conosce tregua. Non è bastata la condanna in Cassazione che lo ha allontanato dal Senato a causa di un processo pieno di buchi neri e di una legge chiaramente retroattiva, la Severino, la cui norma sull'incandidabilità è stata fatta a pezzi dal Tar e che Strasburgo presto potrebbe demolire definitivamente. La lettera scritta dai parlamentari di Forza Italia Ignazio Abrignani, Massimo Biasotti, Domenico De Siano, Gregorio Fontana, Andrea Mandelli, Massimo Palmizio, Massimo Parisi, Renata Polverini, Stefania Prestigiacomo, Maria Rizzotti e Jole Santelli, sottoscritta anche da Luca D'Alessandro, è un atto di accusa senza precedenti contro la Procura di Milano, che anche se dilaniata dalla faida tra il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e il suo ex vice Alfredo Robledo ritrova sempre vigore nella caccia al nemico numero uno: Silvio Berlusconi.

Solo così, spiegano gli azzurri, si comprende la fiammata che l'indagine sul cosiddetto Ruby ter, filone del caso che ha già visto il Cavaliere assolto, ha gettato nuovamente altro fango contro il leader d'opposizione: «Dopo aver costruito una vicenda inesistente volta a rovinare la sua immagine e la vita di decine di ragazze la cui unica colpa è stata quella di aver accettato un invito a cena e di aver detto la verità in tribunale - urla la deputazione di Forza Italia - improvvisamente, ma con perfetto tempismo, si compiono assurde perquisizioni e si tenta, propalando notizie infondate, di convincere a una collaborazione forzata e menzognera le partecipanti alle serate», come tambureggiavano ieri le agenzie di stampa, riportando voci e indiscrezioni della Procura, condite da atti giudiziari: «Si

assiste a una colpevole violazione del segreto istruttorio», su cui il Tribunale tace, con Forza Italia che ipotizza «una precisa strategia volta a condizionare il giudizio della Cassazione. Il Guardasigilli ora faccia luce».

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