Roma - Muro contro muro. Sebbene Berlusconi sia poco interessato ai tecnicismi relativi alle riforme, dà il suo benestare alla trattativa con la maggioranza. C'è un problema, però: il suo uomo più fidato, il capogruppo al Senato Paolo Romani, parla al vento. Nel senso che nel governo e/o nella maggioranza nessuno apre alle condizioni poste dagli azzurri. Le quali sono note: elettività dei nuovi senatori, modifica dell'Italicum e, non da ultimo, ruolo del nuovo Senato. Non solo: Romani specifica al Giornale : «Alla Camera il provvedimento è stato fortemente peggiorato per quanto riguarda le funzioni dei nuovi senatori. E la maggioranza, ad ora, non ha dato alcuna risposta in merito». Ergo, stando così le cose, sarà un «niet». «Un no secco e obbligato - precisa Romani - non avendo interlocutori...». Insomma, pare che Renzi voglia proprio andare alla conta in Aula in una battaglia che si preannuncia cruenta. Anche perché a tutt'oggi rimangono sul tavolo gli oltre 500mila e passa emendamenti con le relative e scontate polemiche. E ancora: «Se le cose non cambiano voteremo convintamente no». Un concetto, questo, ribadito in serata a tutti i senatori, rientrati a Roma per il primo giorno di lavoro d'Aula dopo le vacanze estive. Una riunione che voleva essere anche un momento per «serrare le fila del gruppo». Tuttavia lo stesso Romani assicura che «saremo tutti uniti», lasciando intendere che il pressing in atto di Verdini non ha ottenuto particolari risultati. Da tempo l'ex coordinatore del Pdl fa scouting tra gli azzurri cercando di convincerli a votare a favore della riforma renziana. Ma pare che i suoi tentativi siano andati a vuoto.
Berlusconi lascia che sia il capogruppo a Palazzo Madama a giocare la «partita-riforme» e intanto prepara la sua trasferta russa assieme a Valentino Valentini, suo uomo-ombra per le questioni legate ai rapporti con Putin. Non è ancora certo se la partenza sarà oggi o domani ma di sicuro resterà con il capo del Cremlino fino a domenica. Giusto in tempo per tornare a vedersi il derby di Milano. Resta in stand by anche l'incontro con Salvini. Non c'è fretta; e poi con la Lega la quadra si trova sempre. Questo il pensiero del Cavaliere sempre più convinto che il centrodestra unito può battere Renzi. E ci pensa Brunetta a sciorinare gli ultimi sondaggi: quasi tutti gli istituti - da Euromedia Research a Emg passando per Swg - danno Forza Italia, Lega, Area popolare e Fratelli d'Italia assieme in vantaggio sul Pd di Renzi. Euromedia Research addirittura senza i centristi di Alfano (32,2% contro 31%). E Brunetta la spiega così: «Quello di Renzi è un imbroglio che non sta producendo gli effetti sperati. Il picco delle Europee è ormai finito, un lontano ricordo».
E poi l'affondo sul fisco: «L'ultima, su cui Renzi sta costruendo il suo velleitario rilancio autunnale, per recuperare i consensi persi è quella della revisione delle stime di crescita del Pil italiano. Ma le risorse per abbassare le tasse non ci sono».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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