Roma - «Cosa accomuna me e Gasparri? Siamo sempre stati dalla stessa parte. Perché abbiamo sempre avuto dei valori comuni. Non abbiamo mai cambiato bandiera. Senza una riflessione sui valori non si può fare politica».
Antonio Tajani chiude la convention di Italia Protagonista con il ricordo di un'amicizia che ha attraversato i decenni, dai tempi della comune frequentazione del Liceo Tasso di Roma, fino alla militanza nello stesso partito. Lo fa in un appuntamento fortemente voluto da Maurizio Gasparri che ha mobilitato la sua rete e la sua fondazione - Italia Protagonista - per ricordare la storia, le radici e l'identità profonda del centrodestra e riportare sotto i riflettori un modo di fare politica fatto di ascolto e di attenzione verso i problemi concreti, segnato non a caso dal ricordo della figura di Altero Matteoli.
«La nostra fondazione deve lavorare per il centrodestra. Solo nel 1994 nasce il centrodestra, merito di Silvio Berlusconi che non ha mai perso l'orizzonte del centrodestra. Al suo interno ci sono priorità diverse, ma bisogna avere visione di sintesi assieme, sempre. Politica è pazienza e costruire assieme. Questo è fare politica, questo è essere alternativi alla sinistra. Noi vogliamo difendere concretamente gli interessi morali e materiali della nostra Nazione» dice Gasparri. Questi valori vengono declinati attraverso ospiti provenienti da tutti i settori della società civile. C'è Giordano Bruno Guerri a raccontare il suo libro «Disobbedisco» sull'impresa di Fiume. Pupi Avati lancia un appello per il cinema italiano, un grido accorato e un invito a rialzare la testa. «Il momento attuale è tragico. Le parole non contano, solo i fatti: il cinema italiano quasi non esiste più e gli incassi peggiorano costantemente. C'è un deficit di creatività assolutamente devastante, bisogna tornare ad essere ambiziosi».
Mogol, da presidente della Siae, punta, invece, il dito verso il governo per il voto contrario sulla direttiva Copyright in Europa. «L'opposizione del governo italiano al diritto d'autore, assieme a pochi altri governi europei, è inspiegabile. Non capiamo perché, a parte per le pressioni delle lobby e il giro di soldi che c'è dietro». Si susseguono poi gli interventi di Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi, Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, di Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance, Massimiliano Giansanti numero uno di Confagricoltura, del presidente di Federesuli, Antonio Ballarin, dell'imprenditore Andrea Montelpare, di Alessandro Giuli per l'Associazione di giornalisti Lettera 22. Infine Antonio Tajani, riprendendo il leit motiv della concretezza lancia il suo appello al voto per le Europee: «Nel Parlamento europeo servono persone che abbiano una visione politica. Soltanto così sconfiggiamo tecnocrati e burocrati che prendono spazio quando non c'è politica. Ecco perché bisogna votare Forza Italia, perché è il solo voto utile.
Gli italiani hanno parlato, in Molise, in Basilicata. Hanno detto che vogliono un governo di centrodestra omogeneo, dove i ministri hanno tutti lo stesso obiettivo e non fanno una corsa spasmodica a chi cresce di più nei sondaggi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.