L'incubo spread è di nuovo tra noi. Il differenziale tra il rendimento dei nostri titoli di Stato e quelli tedeschi è in salita ormai da un paio di mesi e per la fine di settembre - in coincidenza con il varo della manovra - molti osservatori prevedono una pericolosa fiammata, soprattutto se il governo dovesse varare una Finanziaria in (forte) deficit. La preoccupazione è parecchio sentita nell'ala più moderata dell'esecutivo, ovvero dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria e da Giancarlo Giorgetti che anche al Meeting di Rimini ha fatto capire di nutrire timori al riguardo.
Di fronte a questo scenario Forza Italia punta il dito verso l'esecutivo per le scelte avventurose che minaccia di mettere in campo. Ma fa sapere che non perseguirà una politica del tanto peggio, tanto meglio.
«Luigi Di Maio teme attacchi speculativi contro l'Italia come nel passato?» dice Mara Carfagna. «Forza Italia farà tutto il possibile per evitare che capiti di nuovo ciò che accadde al governo di Silvio Berlusconi, un attacco che aveva ben poco a che fare con la democrazia. Per evitare la speculazione, però, il governo Conte deve fare la sua parte: come si può conciliare un contratto di governo a base di spese allegre, redditi di cittadinanza e altre misure tra loro incoerenti, con l'obiettivo di rassicurare i mercati? Chi può pensare che minacciare l'Ue di sforare i parametri sia un segnale distensivo e non una provocazione? Il vero attacco speculativo ai danni dell'Italia è il contratto di governo, causa dell'aumento dello spread e della fuga dei capitali». Più duro Renato Brunetta per il quale «lo scontro tra la linea rigorista del ministro Tria e quella tassa e spendi dell'asse sovranista, rappresentato da M5s e Lega, sta causando forte incertezza sui mercati. Ci sono tutti i presupposti (soprattutto a matrice grillina) per far collassare l'economia». Un altro fronte - questa volta di tipo giuridico - è aperto per le elezioni provinciali a Trento e Bolzano, fissate per domenica 21 ottobre. Qui Michaela Biancofiore si sta battendo in ogni sede per denunciare una anomalia presente nella legge elettorale locale, ovvero l'obbligo di essere residenti a Trento o Bolzano per poter essere eletti. La parlamentare di Forza Italia e coordinatore regionale del Trentino Alto Adige è pronta a schierare un ex ministro proprio per denunciare questo meccanismo. «Sarà probabilmente un ex ministro della Repubblica italiana il capolista a titolo dimostrativo di Forza Italia in Alto Adige e forse anche in Trentino» annuncia la Biancofiore. «Le rispettive leggi elettorali dicono che non si può candidare perché non è residente in regione pur avendo servito la patria ed essendo stato massima istituzione dello Stato? Vedremo se la commissione elettorale avrà il coraggio di cancellarlo dalle liste sul presupposto del mancato requisito di residenza nonostante il parere dello studio di un ex presidente emerito della corte costituzionale che si allega: ricorreremo in ogni sede nazionale ed europea, essendo legittimato ad agire e faremo ricorso alla corte costituzionale».
Numerosi pareri legali sostengono la sua tesi e il rischio che tra un anno si possa arrivare all'annullamento delle elezioni è più che concreto.Sullo sfondo - secondo Dagospia - il centrodestra per uscire dallo stallo Rai starebbe riflettendo sul nome di Fabrizio Del Noce. Al momento però le forze di maggioranza escludono che questa soluzione sia percorribile.
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