L'abuso adesso è di Matteo Renzi. Ha voluto Vincenzo De Luca, ma le conseguenze sono chiare: «Caro Renzi, non perdere tempo su De Luca. Altrimenti è pronta una nostra denuncia per abuso di ufficio». La richiesta di «sfratto» arriva direttamente dai vertici del gruppo di Forza Italia. Nel giorno della proclamazione di Vincenzo De Luca a governatore della Campania Renato Brunetta convoca una conferenza stampa a Montecitorio e attacca a tutto campo: «Di qui a qualche minuto la Corte di appello di Napoli proclamerà Vincenzo De Luca. Renzi, devi subito sospenderlo applicando rigorosamente la legge Severino, senza indugi. La legge è uguale per tutti. Se è uguale per Berlusconi lo deve essere anche per De Luca». Più che un consiglio, un monito. Per il premier ma anche per il neopresidente della Campania, che ieri ha atteso nella sua abitazione di Salerno la notifica della sua proclamazione da parte della Corte d'appello di Napoli.
«Renzi firmi la sospensione», incalza la portavoce di Forza Italia Mara Carfagna. Da oggi inizia il countdown per l'applicazione della tanto discussa legge Severino. Dopo mesi di interpretazioni più o meno fantasiose da parte del centrosinistra, a breve tutto sarà più chiaro. Di certo, sarà il tribunale di Salerno, dove è stata emessa la sentenza di condanna per Vincenzo De Luca, a dover inviare gli atti al prefetto di Napoli Gerarda Maria Pantalone. A quest'ultima il compito di avviare l'iter di sospensione per diciotto mesi dalla carica di presidente della Regione Campania. Una volta istruita la pratica, il plico arriverà nella Capitale sul tavolo del presidente del Consiglio Matteo Renzi. Che non avrà alternative: dovrà immediatamente emanare un decreto di sospensione che verrà girato al prefetto che materialmente avrà il compito di notificarlo a De Luca. Da quel momento, il presidente eletto sarà sospeso dalla carica e secondo la vulgata di Palazzo Chigi i poteri dovrebbero passare a un potenziale vice.
Ma per il parlamentare azzurro Paolo Russo, parte attiva della conferenza stampa di Forza Italia, «la nomina di un vice presidente - spiega con forza - non avrebbe alcun valore: il vice presidente non potrebbe svolgere le funzioni di vicario». E anche se Renzi indugiasse la giurisprudenza, come ha sottolineato Russo, è molto chiara: «Il provvedimento che il premier è obbligato ad adottare ha funzione di mero accertamento». Quindi al neo governatore è preclusa qualsiasi azione amministrative: dalla nomina di un vice presidente e quindi della sua giunta fino all'adozione di qualsiasi provvedimento «che sarebbe chiaramente da considerarsi nullo e potrebbe determinare responsabilità erariali ed illeciti contabili». Del resto, come ha ricordato Brunetta, anche il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari nell'ultimo sermone domenicale l'ha messo nero su bianco: «Lasciarlo in carica fino a quando avrà nominato la giunta di governo e il suo vice che per diciotto mesi governerà la Campania - ha predicato Scalfari - significa non rispettare la legge».
In questo campo minato saranno costretto a muoversi il capo dell'esecutivo e il suo governo. Dietro l'angolo c'è il rischio di impantanarsi e di lasciare la guida della Campania sospesa. E pure il M5s si schiera con Forza Italia. Roberto Fico, presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai, sposa l'iniziativa di Renato Brunetta: «Una ratio in sé nella denuncia di Forza Italia a Renzi c'è. Nel senso che se non si dà seguito a una legge dello Stato perché si vuole cercare di mandare avanti un proprio compagno di partito è chiaro che esiste un abuso d'ufficio».
Dopo la sconfitta ai
ballottaggi, le difficoltà sul disegno di legge sulla buona scuola e le vicende romane, l' affaire De Luca sarebbe un ulteriore tegola che rischia di complicare seriamente il cammino del rottamatore.Twitter: @GiuseppeFalci
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