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Forza Italia fa quadrato: "Chi lascia il partito non ha mai successo"

Il messaggio degli azzurri a chi è tentato di seguire Toti: "Dobbiamo tutto a Berlusconi"

Forza Italia fa quadrato: "Chi lascia il partito non ha mai successo"

I dirigenti di Forza Italia predicano la calma, invitano tutti a tenere i nervi saldi, cercano di capire come riportare l'equilibrio e stemperare le tensioni, ragionano con Silvio Berlusconi su cosa fare per rilanciare davvero il partito.

Il messaggio che viene spedito in queste ore a chi è tentato di seguire Giovanni Toti è semplice: «Ricordatevi del passato e di chi ha già tentato avventure più o meno solitarie fuori da Forza Italia». Un memento fatto proprio da Davide Bordoni sulle pagine de il Giornale e da Sestino Giacomoni sul Mattino. «Tutti dobbiamo moltissimo a Silvio Berlusconi» dice Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia. «Credo che nessuno se ne andrà: non c'è uno spazio politico fuori e chi è uscito da Forza Italia non ha mai avuto successo. L'Altra Italia è un progetto che nasce per includere nel centrodestra le realtà civiche che finora non si sono sentite rappresentate, per recuperare i voti di chi vuole un governo di centrodestra non troppo sbilanciato a favore della Lega. In Forza Italia non esiste e non deve esistere una Forza Italia del Sud contrapposta a quella del Nord».

Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari, come di consueto, non usa perifrasi per illustrare il suo pensiero. «Forza Italia non vive alcuna crisi di identità, come ribadito dal presidente Berlusconi. Abbiamo idee chiarissime: la prima è mandare al più presto a casa questo governo che fa il male del Paese. Siamo il perno del centrodestra e rivendichiamo la nostra tradizione democratica, moderata e liberale. C'è poi chi, folgorato sulla via dell'opportunismo, gioca a fare il leader con i voti degli altri spacciandosi per il "nuovo". Sappiamo com'è finita in passato: la coerenza è un valore non negoziabile».

Giovanni Toti, intanto, scalda i motori. Il nuovo movimento si chiamerà «Cambiamento!» e farà il suo esordio ufficiale il 2 settembre a Matera. L'ex coordinatore azzurro, parlando con Repubblica, spiega: «Partirà il tour in 13 regioni. Poi faremo le primarie. I nostri alleati saranno la Lega di Salvini e Fratelli d'Italia della Meloni». E Gaetano Quagliariello, che con Idea ha aderito al progetto Toti giudica l'iniziativa de L'Altra Italia «fondamentalmente una proposta centrista: il tentativo di smarcarsi da un'alleanza obbligatoria con il centrodestra occhieggiando a un grande centro», che sembra «non escludere l'ipotesi di guardare ai moderati del Pd». Una chiave propagandistica - nella grande lotta per aggiudicarsi i voti di Forza Italia - utilizzata spesso anche da Fratelli d'Italia.

Chi si schiera sulle barricate a rintuzzare questi attacchi è Maurizio Gasparri che, una volta di più, ribadisce che Forza Italia è da sempre alternativa alla sinistra e che il centrodestra è stato fondato da Silvio Berlusconi. «Il momento è già complesso per la politica e non c'è bisogno di portatori di ulteriore confusione. Il progetto Altra Italia di cui Berlusconi è tornato a parlare in questi giorni, non esprime una posizione equidistante dal centrodestra e dal centrosinistra ma è chiaramente alternativo alla sinistra. L'equidistanza non esiste e del resto il centrodestra lo ha fondato Berlusconi riempiendo uno spazio politico.

Non si vive di soli slogan, serve un centrodestra che sappia anche proporre soluzioni e non limitarsi agli annunci».

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