Forza Italia offre una ricetta al premier "Più invasi e ristori per gli operatori"

Il costo stimato per il progetto è di 3,5 miliardi di euro. Chiesto anche di rivedere la normativa contro i prodotti ogm

Forza Italia offre una ricetta al premier "Più invasi e ristori per gli operatori"

L'emergenza acqua detta anche l'agenda della politica europea. Nel corso della riunione dei vertici del Partito popolare europeo (ieri a Bruxelles) è stata avanzata la proposta di dedicare la prossima plenaria del parlamento europeo al tema della siccità. «È un argomento di assoluta priorità», spiega il vicepresidente azzurro Antonio Tajani. Obiettivo di Forza Italia è quello di sensibilizzare la comunità politica europea sulla crisi che sta attraversando in particolar modo l'area della pianura padana che, con la crisi del Po, rischia di vedere compromessa la sua produzione agricola. D'altronde, si legge nel Piano di contrasto alla siccità che sempre ieri Forza Italia ha presentato a Palazzo Chigi, il «bacino del Po rappresenta oggi oltre il 40% del prodotto interno lordo della nazione e il 45% della produzione agricola, oltre a essere la culla dell'agroalimentare e dell'indotto industriale che trascina con sé». Insomma non c'è solo da dibattere e confrontarsi a livello europeo ma è il momento di avanzare, proposte e suggerimenti che devono comunque tenere in considerazione alcuni dati che emergono ormai in tutta evidenza. «Alla luce dell'aumento della popolazione mondiale, che nel 2050 arriverà a 10 miliardi di abitanti, - si legge nel Piano - abbiamo bisogno di produrre più cibo e materie prime agricole con minore impatto ambientale. Certamente questo obiettivo si consegue solo se sapremo combattere la scarsità di acqua salvaguardando al tempo stesso le falde acquifere».

Forza Italia, quindi, individua due azioni per contrastare questa crisi idrica: «Meno pozzi e pompe di adduzione che assorbono energia elettrica e più invasi per raccogliere le acque piovane, grazie ai quali produrre energia idroelettrica e fotovoltaica con impianti galleggianti». In tal modo, spiegano, si garantirebbe «sostenibilità e resilienza ai territori agricoli e all'ambiente a fronte di future crisi idriche». La proposta prevede l'avvio immediato della costruzione di nuovi invasi, «recependo le proposte progettuali (in stato di già avanzata definizione) già in possesso dei consorzi di bonifica italiani». Per 200 nuovi invasi in tutta Italia si stimano costi per «circa 3,5 miliardi di euro (il 40% delle opere da realizzare ha già una progettazione definitiva pronta)».

Il secondo obiettivo della strategia passa attraverso la richiesta dalla Commissione europea della «immediata modifica della normativa che liberalizza l'uso delle Tea (tecnologie di evoluzione assistita) svincolandole dalla legislazione in materia di Ogm. «La utilizzazione delle nuove biotecnologie agrarie - sottolinea il piano - può assicurare la immediata sperimentazione in campo di nuove piante più resistenti a siccità e parassiti».

A breve termine Forza Italia consiglia poi di puntare su una serie di misure fra le quali la definizione immediata di un contratto istituzionale di sviluppo (Cis) sul tema della risorsa idrica che coinvolga i territori interessati, un «meccanismo, già predisposto dal Ministero del Sud guidato da Mara Carfagna con cui si potrebbe «arrivare a disporre immediatamente di oltre un miliardo di euro con procedure analoghe a quelle del Pnrr».

Si propone inoltre di collocare fondi in manovra per i prossimi tre anni, e di chiedere alla Commissione Ue «una modifica della normativa del Next generation EU per consentire il finanziamento con il Pnrr, oggi vietato, di queste infrastrutture».

Necessario, per FI, anche «un decreto siccità, un piano completo di ristori che possa mitigare almeno in parte le ingenti perdite che il mondo agricolo». A medio termine, si chiede invece «un nuovo Recovery fund» che garantisca che consenta di «finanziare investimenti strutturali e garantire la competitività delle nostre imprese agricole nel lungo periodo».

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