Mobilitazione sul territorio, è la parola d'ordine del nuovo corso di Forza Italia. Manifestazioni di partito e consultazione allargata su iniziative legislative, come il diritto alla difesa.
La riscossa parte dal Sud, ripete Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e neo-vicepresidente del partito azzurro. Alle prossime elezioni europee, conferma, «Silvio Berlusconi sarà candidato, magari anche a Napoli». Ieri Tajani era nella provincia campana, a Visciano, per una iniziativa di Fi, ma il giorno prima ha incontrato il Cavaliere a Palazzo Grazioli. «Ora tocca a voi - gli ha detto Berlusconi-, per la prima volta non sono solo a portare avanti la linea politica. Io sarò sempre al tuo fianco, ma è il momento di muoversi tutti, andare sul territorio, far conoscere le nostre proposte, riconquistare la gente».
Parte dunque la mobilitazione azzurra nelle città e nelle regioni italiane, con una serie di iniziative in Campania, Abruzzo, Liguria. Presto ci saranno i nuovi coordinatori regionali e i capi dei dipartimenti. E prima di fine mese Berlusconi riunirà a Roma tutti i parlamentari per lanciare le linee guida dell'azione di Fi.
Tajani inizia il suo cammino per rilanciare un partito in difficoltà, ma che rivendica la sua identità rispetto alla Lega, la sua opposizione sempre più marcata al governo giallo-verde e punta a recuperare il terreno perduto. Partendo, appunto, dal Sud, dove Fi è il partito di riferimento per il centrodestra. «L'unico - dice Tajani al Mattino - ad occuparsene seriamente. Il Mezzogiorno per noi è una priorità. Siamo vivi e saremo competitivi, anche alle europee del 2019. Negli ultimi 20 anni nessuno ha fatto per il Sud quanto hanno fatto i governi Berlusconi. Il M5s ha preso i voti ed è scappato. Il reddito di cittadinanza? Con i fondi europei è impossibile. E poi, il Sud ha bisogno di strategie, non di elemosine». Tajani lancia stilettate al governo. «Mi preoccupa questo clima non democratico», dice riferendosi a Di Maio. E poi: «Non c'è un filo conduttore nella politica del governo, cerca solo consenso». Migranti? «Solo con una strategia Ue si risolve il problema». Ilva? «Chiuderla è una follia che solo il clown Grillo poteva pensare» . Con lui ci sono la vicepresidente della Camera Mara Carfagna e le capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Il coordinatore campano Domenico De Siano spiega che è la prima di una serie di iniziative che culminerà ad ottobre, alla convention ad Ischia col nostro leader Berlusconi».
Oggi Tajani, Bernini, Licia Ronzulli, Giorgio Mulè saranno a Pescara, per gli Stati generali di Fi in Abruzzo, dove è atteso un messaggio del leader.
Il 20, riflettori puntati sulla Liguria del governatore Giovanni Toti, anima critica del partito. Con lui, Tajani e altri big incontreranno dirigenti azzurri regionali, provinciali e comunali.
Lunedì parte il tour tematico sul «diritto alla difesa», per consultare magistrati e avvocati sulla pdl di Fi.
«Prima tappa a Venezia, epicentro di molti episodi controversi di rapine finite con gli aggrediti a processo», spiega Pierantonio Zanettin, organizzatore con Giusi Bartolozzi e Mirella Cristina. Come Francesco Paolo Sisto a Bari e Jole Santelli a Reggio Calabria.«É un metodo di lavoro- spiega Enrico Costa -, basato sul confronto, che replicheremo per altre importanti iniziative parlamentari».
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