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Forza Italia vicina alle imprese. "Sul piatto altri 20 miliardi"

Gli azzurri chiedono un nuovo scostamento, modifiche al dl Sostegno e una tabella di marcia per le riaperture

Forza Italia vicina alle imprese. "Sul piatto altri 20 miliardi"

«Siamo con Draghi, c'è stato un cambio di passo ma bisogna fare di più. Non siamo a favore della violenza ma il grido di dolore delle imprese va ascoltato».

Il giorno dopo le proteste di piazza che hanno rotto la tregua sociale, portando se mai ce ne fosse bisogno sotto i riflettori la disperazione di tante categorie, Forza Italia sotto la regia di Antonio Tajani convoca una conferenza stampa per illustrare le proposte migliorative del Dl Sostegno. Nel pomeriggio poi il coordinatore azzurro incontra l'intera compagine governativa di Forza Italia per confrontarsi con loro sulla necessità di preparare un piano di riaperture a partire dal 20 aprile.

Il pacchetto di richieste del partito di Silvio Berlusconi si sviluppa attraverso alcuni punti molto precisi: l'allargamento della platea che potrà beneficiare della cancellazione delle cartelle e di coloro che attualmente non sono garantiti dai ristori, il sostegno al turismo, allo sport, alla moda, agli ambulanti, alle scuole paritarie e l'industria del gioco legale; l'introduzione dei voucher per intercettare ogni possibile ripresa con la flessibilità; la proroga e l'allungamento dei rimborsi dei finanziamenti Covid.

«Siamo d'accordo sulla prospettata sospensione del codice degli appalti» dice il coordinatore di Forza Italia «così come chiesto dal presidente dell'Antitrust. Poi ci batteremo anche sul piano fiscale: chiediamo un anno bianco del fisco». «Abbiamo un buon rapporto con il governo Draghi, qualcosa è stato fatto, ma non basta, bisogna fare ancora di più», serve un «cambio di passo rispetto al governo Conte». Tajani aggiunge una postilla importante: «Precluderci dall'inizio che con un miglioramento non si possa riaprire non va bene. Bisogna avere un piano di riaperture. Siamo in maggioranza per incalzare il governo, non a scaldare le poltrone».

Il grido di dolore delle categorie produttive è al centro dell'intervento di Annamaria Bernini. «In piazza c'erano i nuovi poveri, commercianti, artigiani, ristoratori, ambulanti piegati dai lockdown che non ce la fanno più. Ecco: noi dobbiamo trovare un faticosissimo equilibrio tra le terapie intensive purtroppo ancora piene e le proteste di coloro che ormai vivono sulla soglia della povertà, e dopo un anno di pandemia sono ormai dieci milioni, un'enormità. Il loro è un grido di dolore che non può essere ignorato. Dei 180 miliardi di euro stanziati in totale tra scostamenti e legge di Bilancio, alle imprese è stato destinato solo il 25%, mentre nello stesso periodo la Germania ha ristorato il sistema imprenditoriale con quasi il 60% degli oltre 300 miliardi stanziati. Le proposte di Forza Italia vanno tutte nella direzione di colmare il gap che oggi esiste tra le esigenze del mondo produttivo e la capacità di risposta della politica. È un impegno che dobbiamo onorare a tutti i costi». Roberto Occhiuto invita a non temere nuovi scostamenti di bilancio. «Facciamo altro debito? Sì, siamo in guerra e quando si è in guerra non si può risparmiare sulle munizioni. Il debito serve per mettere in sicurezza il nostro sistema produttivo, per tenere in vita l'economia e per rendere, in futuro, sostenibile proprio il debito». Alessandro Cattaneo chiede di mettere sul piatto «soldi veri sui conti correnti, perché i ristoratori ne hanno bisogno. L'unica risposta per garantire fino a 100.000 euro subito è utilizzare lo Stato come garante del prestito bancario, chiedendo un rientro del debito a 30 anni. Con 20 miliardi si possono mobilitare fino a 250 miliardi veri di liquidità. Con il vantaggio che non rappresenta debito pubblico». E se Giuseppe Moles chiede di fronte al «grido di dolore delle categorie, uno scatto in avanti e un nuovo scostamento di bilancio da almeno 20 miliardi per dare ossigeno alle categorie colpite dalle chiusure», Marco Marin preannuncia «emendamenti al Dl Sostegno per un totale di 700 milioni a favore del mondo dello sport che sta lottando da più di un anno e non si è mai arreso.

Ma adesso è in ginocchio ed è un dovere intervenire immediatamente per aiutarlo».

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