Cronache

Forza Nuova in piazza. E Roma brucia ancora

"Libertà, libertà" e "Dimissioni". È iniziato con slogan e cartelloni l'ennesimo corteo organizzato per protestare contro i nuovi provvedimenti per il contenimento dell'epidemia da coronavirus

Forza Nuova in piazza. E Roma brucia ancora

«Libertà, libertà» e «Dimissioni». È iniziato con slogan e cartelloni l'ennesimo corteo organizzato per protestare contro i nuovi provvedimenti per il contenimento dell'epidemia da coronavirus. Ed è finito, come sempre, con incendi, bombe carta, lancio di pietre e bottiglie contro le forze dell'ordine.

Ieri pomeriggio la manifestazione partita da piazza da piazza Cavour, a Roma, ha incontrato i gruppi non autorizzati di Forza Nuova, con esponenti incappucciati, che si erano dati appuntamento a piazza del Popolo. Ed è stata devastazione, pioggia di bottiglie, roghi e cariche contro la polizia. La tensione è salita quando dal corteo, formato da circa 200 persone, sono stati lanciati petardi contro le forze dell'ordine. Da lì la polizia è partita con gli idranti, spingendo i manifestanti verso piazzale Flaminio. Alcuni Poi si sono allontanati nelle vie laterali, dove hanno dato fuoco ad alcuni cassonetti, altri su Lungotevere in Augusta e ponte Regina Margherita dove hanno tirato bombe carta, incendiando monopattini e biciclette.

Le immagini di ieri sono ormai una costante, con criminali, anarchici e teppisti intrufolati tra lavoratori, commercianti e imprenditori per cavalcare la disperazione di chi teme gli effetti delle nuove chiusure disposte dall'ultimo Dpcm. I cortei che nascono pacifici, continuano ad avere strascichi violenti. Scene già viste, con guerriglia dei giorni scorsi sempre a Roma e a opera di Forza Nuova, a Milano, Torino, Triste e Napoli. E c'è il rischio di repliche.

Nella città partenopea ieri è partito il tam tam da parte di alcuni commercianti, che hanno lanciato lo «sciopero fiscale» e la «notte bianca», con i negozi aperti fino alle 23 che accettavano solo contanti. Ma la tregua è armata. Lo dimostrano le frange violente che si sono infiltrate lunedì tra i ristoratori di Lecce, distruggendo vetrine e auto e scagliando fumogeni contro le forze dell'ordine. Anche a Torino e Milano c'è stata un'azione organizzata attribuita a gruppi eversivi misti, estrema destra ed esponenti del mondo ultrà.

Il Viminale sta monitorando la situazione con grande attenzione. Già a primavera scorsa la ministra Luciana Lamorgese aveva richiamato l'attenzione sull'opportunità di prevenire e allentare le tensioni sociali, sapendo che sarebbe stato un autunno caldo per il rischio che i criminali potessero infiltrarsi tra quanti hanno subito e torneranno a subire perdite pesanti a causa delle restrizioni e in vista del possibile lockdown. Non mancano poi militanti legati alla galassia anarchica. A Cagliari un 19enne è stato arrestato ieri perché incitava alla guerriglia contro le forze dell'ordine sui social: «L'hanno fatto i napoletani noi possiamo farlo meglio. Informatevi». Fino a oggi sono decine gli agenti feriti durante i cortei ma i vertici di Questure e Comandi dell'Arma invitano il personale e mantenere il sangue freddo. A Milano anche il carcere di San Vittore è «sorvegliato speciale» e si teme che i detenuti colgano l'occasione per cavalcare la protesta.

«Dietro alla protesta violenta ci sono regie, neanche tanto occulte, di gruppi criminali come antagonisti, gruppi eversivi, criminalità di stampo mafioso, mondo ultrà che starebbero convogliando le loro strategie verso l'obiettivo di far collassare il tessuto sociale del Paese - sostiene il presidente Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Girolamo Lacquaniti -.

Preoccupa anche la presenza di minori e i riscontri investigativi, che indicano in modo chiaro come ampi settori della criminalità stiano tentando di sfruttare a vantaggio dei propri interessi illegali la frustrazione di alcuni settori della popolazione».

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