Foto osè sullo smartphone? Tradire è altro

di Annalisa Chirico

C he cosa significa tradire al giorno d'oggi? L'invio di un messaggio a sfondo sessuale a una persona con la quale non hai una intimità reale è tradimento? «Un tempo monogamia significava una persona per la vita. Oggi significa una persona per volta», spiega Esther Perel, la terapeuta di coppia autrice del bestseller «L'intelligenza erotica». Gli anni passano e le relazioni ne risentono, il tradimento cambia pelle, a restare intatto è il desiderio, così umano, di sentirsi nuovo per qualcuno. Anche negli amori più consolidati la primavera di un rapporto non torna indietro.

Huma Abedin, la più stretta collaboratrice di Hillary Clinton, ha annunciato al mondo intero la fine del matrimonio con Anthony Weiner, colto per la terza volta in flagranza di sexting con una donna alla quale mostrava, via smartphone, il petto depilato e l'ossessione per le mutande bianche. Quando lo scambio di immagini osé è diventato di pubblico dominio, Abedin, che in passato aveva esercitato stoicamente l'arte del perdono, ha ritenuto che stavolta la soglia della sopportazione fosse abbondantemente superata. Game over, ognuno per sé. Probabilmente nel pieno della campagna elettorale la donna, braccio destro della candidata democratica, avrà pensato che portare avanti un matrimonio già esaurito, per giunta fonte di scandali e grattacapi, non convenisse a nessuno, di certo non a lei.

Abedin non ha seguito le orme della «madre adottiva», Hillary, che fu capace di perdonare davanti al mondo intero il marito potente e fedifrago, cheater, per sua esplicita ammissione («relazioni improprie», disse lui; solo sesso orale, precisò l'ex stagista). Quelli erano gli anni Novanta, tutta un'altra storia, non si viveva in simbiosi con l'apparecchio malefico che ti permette di rompere il ghiaccio con un emoticon, spedire foto in tempo reale, condividere pensieri e fantasie e segreti senza l'ingombro della corporeità. Via smartphone tutto diventa etereo, pure il tradimento.

Viene allora da domandarsi se le effusioni telematiche, in assenza di appassionati baci e carezze reali, comportino un autentico tradimento, o se siano piuttosto da derubricare a piacevole sollazzo, simpatica evasione, un balsamo per lo spirito e niente più. Di mezzo c'è il sesso, obietta qualcuno, le immagini alludono a pulsioni erotiche, fremiti e desideri indicibili. Ma un pensiero lussurioso che resti pura fantasia può decretare la cessazione di una relazione sentimentale? Forse sì, a condizione che l'amore sia evaporato da un pezzo. E noi non sappiamo quando sia stata l'ultima volta che l'ambiziosa e affaccendata Abedin abbia chiesto al marito «Anthony, come stai?», né sappiamo a quando risalga l'ultima volta che i due si siano scambiati carezze sotto le lenzuola. Forse Abedin e Weiner avevano smesso di amarsi da tempo. Una fantasia sessuale, per quanto esibita attraverso l'invio di una foto, non fa morire gli amori. È solo immaginazione in movimento, curiosità esistenzjale, la stessa che si prova sedendo a un tavolo davanti a un uomo affascinante o apprezzando una scena di sesso al cinema. Gli amori non soccombono per così poco. Al contrario, il pensiero che lei, sì, è irresistibile, le salterei addosso ma mi guardo bene dal farlo, porta con sé una vigorosa dimostrazione di assoluta fedeltà: non la invito a cena perché amo mia moglie. La rinuncia accade di rado, siamo sinceri, il più delle volte dalla fantasia si passa all'azione, sempre per quell'insopprimibile desiderio umano di sentirsi nuovi per qualcuno.

In questi casi gli amanti non si scambiano foto, solo spasimi in una camera d'albergo. È il tradimento vero, il più antico del mondo, a detta di qualcuno un elisir per la durata dei matrimoni. A patto però che l'altro non lo scopra mai. Il garantismo in amore costa.

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