L'assurdo teorema sul caso Cutro: sei militari rinviati a giudizio

L'accusa dei pm: un rimpallo di responsabilità dietro il ritardo nei soccorsi. Salvini: vergogna

L'assurdo teorema sul caso Cutro: sei militari rinviati a giudizio
00:00 00:00

La decisione era nell'aria: i due ufficiali di Guardia Costiera Francesca Perfido e Nicola Nania e i quattro ufficiali della Guardia di Finanza Giuseppe Grillo, Alberto Lippolis, Antonino Lopresti e Nicolino Vardaro che si sono occupati del naufragio di Cutro devono essere processati con accuse infamanti: naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.

Per i magistrati la filiera degli sfortunati accadimenti è chiara: una serie di sottovalutazioni e di rimpalli, carenze strumentali e mezzi inefficienti, con uno scarno scambio di informazioni, impedirono ai soccorsi di partire in tempo, complici le condizioni del mare particolarmente violento. I migranti erano stipati dentro la stiva per ingannare la sorveglianza aerea dei mezzi Frontex, la direttiva interministeriale del 2005 che distingue l'operazione di law enforcement per la protezione delle frontiere (che spetta alla Finanza) e la Safe and rescue che grava sulla Guardia costiera fece il resto.

E così morirono 95 persone, tra cui 35 bambini, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, quando la malandata Summer Love partita dalla Turchia con 180 migranti provenienti da Afghanistan, Iran, Pakistan e Siria si arenò su una su una duna creata dall'affluenza in mare del fiume Cacina, a poche decine di metri dalla costa di Steccato di Cutro. E si impennò, schiacciando tutte le persone verso l'acqua e annegando chi era appesantito da pantaloni a volte doppi e dai giubbotti per poi spezzarsi. "Fu una sfortunata combinazione di eventi, una tempesta (im)perfetta", spiegò al Giornale uno dei primi soccorritori, impegnato per settimane con droni e ricognizioni a cercare le spoglie delle vittime.

La decisione è stata presa dal Gup di Crotone, Elisa Marchetto, a conclusione dell'udienza preliminare, l'inizio del processo è fissato per il prossimo 14 gennaio. La sinistra ha già emesso la condanna già qualche mese, fa quando Elly Schlein si presentò alla commemorazione accusando qualcuno di averlo impedito, come se ci fosse stato un preciso ordine, e il governo di "freddezza" e "indifferenza". Per il ministro dei Trasporti Matteo Salvini "è una vergogna processare sei militari che ogni giorno rischiano la vita per salvare altre vite", anche il titolare dell'Economia Giancarlo Giorgetti manifesta vicinanza ai militari, convinto che "sapranno dimostrare la loro innocenza".

Il buonismo è già costato 30mila persone inghiottite dal Mare mortum con tragedie del mare succedute con governi di ogni colore, senza che nessuno abbia mai accusato Palazzo Chigi di chissà quali colpe. I presunti scafisti sono stati processati e condannati, anche se non è ancora chiaro se la 'ndrangheta che a Cutro spadroneggia c'entri qualcosa con le organizzazioni che secondo le indagini di Eurojust, Europol e Interpol in mare si arricchiscono grazie ai disperati in cerca di una possibilità. Nei giorni scorsi nell'operazione Medusa la Dda di Reggio Calabria e la Mobile hanno smantellato l'ennesimo sodalizio criminale di trafficanti senza scrupoli che operava lungo la rotta che dalla Turchia porta al Mediterraneo orientale e che gestiva tutta la filiera migratoria, dalla traversata allo smistamento e al caporalato. Sono stati più di trenta gli sbarchi ricostruiti dai magistrati tra il 2017 e il 2022.

E sono stati 16mila i migranti soccorsi in Calabria negli ultimi quattro anni, vedi i 278 migranti egiziani, pakistani, bengalesi, siriani e sudanesi messi in salvo davanti a Roccella Jonica, con oltre duemila clandestini salvati dalle stesse persone che oggi si trovano alla sbarra. E i boss se la ridono.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica