"Foto segnaletiche di tutti i migranti"

Linea dura del nuovo prefetto. Asilo, Cassazione contro il divieto di ricorsi in appello

"Foto segnaletiche di tutti i migranti"

Milano Vuole lavorare «tanto», crede «fortemente nella prevenzione», visto che la cattura del terrorista Amri, responsabile della strage di Berlino, a Sesto San Giovanni, «dimostra l'eccellenza delle forze di polizia». Così assicura il suo «massimo impegno nella gestione delle emergenze», in particolare per quel che riguarda la percezione della sicurezza dei cittadini. «Il nostro obiettivo è quello di continuare a lavorare in quest'ambito. Il rischio zero per gli attentati terroristici non esiste. Ma dobbiamo cercare di evitare che succeda qualcosa proprio attraverso la prevenzione».

E per questa ragione «per adesso resteranno i jersey di cemento in piazza Duomo». Perché «la gente deve poter uscire, godere con tranquillità di tutto quanto la città offre. E noi, con le forze di polizia, garantiremo tutto ciò». Così ci saranno controlli più stringenti sugli immigrati che arrivano nell'hub di via Sammartini e in quelli che si trovano a Bresso, così come in stazione Centrale. «Dobbiamo portare delle regole nell'ambito dei migranti, anche quelli di passaggio. Se sono richiedenti asilo, necessariamente dovranno essere fotosegnalati ed entrare in un circuito di legalità. Anche per ridurre i tempi dei ricorsi: là dove ci sarà una situazione negativa e un reclamo, ci sarà anche pochissimo tempo per definire la situazione. Tutto ciò per fare una programmazione che renda efficiente tutto il sistema e non aver noi qui tutti i migranti in attesa che ci sia il secondo grado».

Firmato sua eccellenza Luciana Lamorgese, nuovo e primo prefetto donna di Milano. La signora ieri mattina, durante la sua presentazione alla stampa a palazzo Diotti, con queste dichiarazioni sulle nuove misure annunciate sul fronte dell'immigrazione, non solo mostra di seguire la linea del Guardasigilli Andrea Orlando, ma mostra anche di non temere un eventuale scontro con il primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio. Proprio ieri, infatti, all'inaugurazione del nuovo anno giudiziario del Consiglio nazionale forense, a Roma, l'alto magistrato ha invitato il ministro della Giustizia a «una riflessione», spiegando come la razionalizzazione, la semplificazione delle procedure non possa significare la soppressione delle garanzie.

Il nuovo prefetto ha parlato quindi anche della 15enne pestata in treno giovedì in provincia di Pavia da un immigrato, spiegando che la Regione ha messo a disposizione sui treni delle guardie giurate. «Adesso stanno facendo delle selezioni per vedere d'incrementare il numero, un numero elevato, quindi ancora altri 50.

Lavoreremo insieme alla questura per cercare di sbloccare quanto prima la situazione. D'altra parte - ha concluso Lamorgese - la città è già presidiata, oltre che con le forze di polizia, abbiamo a Milano 800 militari, un numero significativo».

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