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Dal fotovoltaico al business dell'accoglienza. Così la società diventa una macchina da soldi

Chi gestisce l'hotspot di Lampedusa era in perdita: ora ha bilanci milionari

Dal fotovoltaico al business dell'accoglienza. Così la società diventa una macchina da soldi

Passare dai pannelli fotovoltaici ai migranti è un attimo. La Nova Facility di Treviso che gestisce l'hotspot di Lampedusa è una società nata nel 2003 e si occupa di installazione impianti elettrici, pannelli fotovoltaici, amministrazione condomini e servizi immobiliari, ma oltre a questo gestisce anche altre tre ex caserme: la Serena di Treviso, la Zanusso di Oderzo, la Mattei di Bologna.

In pochi anni ha seminato la gestione di centri sparsi per l'Italia, arrivando a vincere anche il bando per l'ex caserma di Conetta nel veneziano, uno degli esempi più brutti della storia dell'immigrazione italiana. Poi Matteo Salvini nel 2018 la chiuse e non se ne fece più nulla. La società che è una srl, snocciola numeri da Pmi e gestiva anche la caserma Monti di Pordenone. Con un capitale sociale di 150 mila euro, 88 dipendenti al 31 dicembre 2020, un valore della produzione al 2019 di 6.629.589 euro, l'attività prevalente è quella di «servizi di gestione, accoglienza e assistenza profughi». Con altre attività annesse e non connesse: installazione impianti idraulici, riparazione e manutenzione ascensori e scale mobili. Si rompe un tubo, hai bisogno di assistenza, accogli un profugo.

Una società il cui amministratore ora è Gian Lorenzo Marinese che si affida a dei messaggi. «Sono giorni impegnativi». Ancora non ci spiega perché da tubi e servizi energetici nel ramo Global Service come specifica, sono passati anche all'accoglienza profughi. Del totale di 6.585.541 euro di ricavi, 5.356.739 euro derivano dall'accoglienza. Nel 2014 la Nova Facility dichiarava ricavi dalle vendite per 719 mila euro, nel 2019 oltre 6 milioni e mezzo. Una cavalcata che inizia ad aumentare quando il Veneto assaggia i primi spiragli di quella che sarebbe diventata una bomba immigrazione, con un governo totalmente incapace di provvedere. Anche all'epoca dicevano «ne arrivano 50», come adesso con le prefetture che si preparano a riaprire i bandi, e nel giro di qualche anno a Conetta erano in 1600. «Terribile e inqualificabile dice Marinese avevamo fatto un progetto importantissimo».

Come ci spiega nella lettura del bilancio il tributarista Alberto De Franceschi, «nel 2014 la società aveva una perdita di esercizio di 237.292 euro». Perdita ampiamente recuperata negli anni con i migranti. «Nel 2019 hanno un utile di 80.237 euro e andranno a pagare imposte per 63.134 euro spiega il tributarista - Tutti soldi che incassa lo Stato. E anche le banche». Ma soprattutto, il centro di Lampedusa ha una capienza di 250 persone. Per ogni migrante, da vecchio bando sono 32,02 euro al giorno, anche se Marinese spiega che con il decreto Salvini i soldi sono stati ridotti. Ministero e Corte dei Conti hanno riconosciuto la nostra efficienza, aveva detto Marinese. Facciamo risparmiare 7,5 euro al giorno per ogni migrante accolto. Il punto è questo. Per ogni migrante che oltrepassa il centro, quei soldi spettano di diritto.

Se in tre giorni ne arrivano 3000, fate voi il conto.

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