Pier Francesco Borgia
Roma Il primo dei tre incontri istituzionali avuti ieri nel corso della sua breve visita romana è stato anche il più atteso. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è stato ricevuto intorno alle 10 in Vaticano da papa Francesco. Si è trattato del secondo incontro tra i due (dopo quello avvenuto in Turchia nel 2014). All'udienza privata il presidente turco è arrivato in compagnia della moglie, della figlia e di un seguito composto tra gli altri da cinque ministri (tra cui i responsabili degli Esteri, della Difesa e dell'Economia). Una volta nella sala del Tronetto Erdogan è apparso sorridente. Al centro del confronto la questione di Gerusalemme, da poco indicata dall'amministrazione Trump come capitale dello Stato d'Israele. Una scelta, questa, che sta agitando la diplomazia mediorientale e rendendo più delicati i rapporti tra i Paesi arabi e gli Stati Uniti. Il comunicato ufficiale diffuso dalla sala stampa vaticana parla anche di altri temi come le «relazioni bilaterali tra Santa Sede e Turchia» e le «condizione dei cattolici» all'interno dei confini turchi. Nel corso dell'incontro il papa ha posto l'attenzione sul delicato tema dei rapporti con la minoranza curda e sulla gestione dei profughi che passano nello Stato asiatico per approdare in Europa. Dopo l'incontro, Erdogan si è intrattenuto con il Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, prima di effettuare una visita della Basilica di San Pietro in compagnia della famiglia. Anche il tradizionale scambio di regali ha rappresentato un momento di confronto tra le due posizioni. La sala stampa vaticana ha fatto sapere che il pontefice ha regalato al suo ospite un grande medaglione raffigurante un angelo. «Questo è l'angelo della pace che strangola il demone della guerra» ha spiegato papa Francesco ai suoi ospiti, dai quali ha ricevuto, invece, quattro volumi in italiano di Rumi Mevlana, teologo e poeta musulmano di origine persiana.
Da registrare anche un piccolo sit-in davanti a Castel Sant'Angelo e un corteo di attivisti in difesa del Kurdistan. Durante la manifestazione la polizia ha prontamente soffocato alcuni tentativi di carica dei manifestanti (con all'attivo anche un paio di fermi).
Anche l'incontro successivo, quello con il presidente Sergio Mattarella al Quirinale, è stato caratterizzato dai rapporti bilaterali tra i due Stati. L'incontro, cui ha preso parte il nostro ministro degli Esteri Angelino Alfano, è stata l'occasione per ribadire la difesa dei principi europei da parte italiana. Prima della partenza (alle 20), il presidente turco ha potuto confrontarsi con il premier Gentiloni, che lo ha intrattenuto per oltre un'ora a colloquio a Palazzo Chigi.
Al centro del confronto, oltre agli altri temi in agenda, anche lo sviluppo dell'industria della difesa che lega particolarmente i due Stati. E infatti, oltre ad Alfano e Calenda era presente anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti.Ultima tappa della giornata romana di Erdogan la cena con una rappresentanza di imprenditori presso l'hotel Excelsior.
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