Francia, boom di islamisti tra i giovani

Per il 57% dei 15-24enni la sharia batte le leggi dello Stato. E le moschee si riempiono

Francia, boom di islamisti tra i giovani
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Percentuali alla mano, la Francia scopre quanto sia cambiato il volto dei musulmani che la abitano. Il prestigioso istituto di ricerche e sondaggi Ifop rileva infatti che il 57% dei giovani musulmani francesi, tra i 15 e i 24 anni, vuole l'applicazione della sharia Oltralpe, e che il 33% nel complesso dei fedeli approva "tutte o parte delle posizioni islamiste" presenti; il doppio rispetto al 1998. Il 9% è per il salafismo. Il 3% dichiara simpatie jihadiste (a conti fatti, un potenziale bacino di reclutamento di oltre 140mila persone). Numeri che hanno riaperto il dibattito sulle strategie messe in campo negli ultimi anni per combattere separatismo religioso ed estremismo. Ma mentre larga parte dei deputati e senatori ci vedono un'ulteriore prova dell'influenza negativa dell'islam politico nella società, la France Insoumise, il partito di estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon, bolla la fotografia come "bufala islamofoba".

L'alert dell'Ifop, che in sessanta pagine svela pure quanto l'uso del velo guadagni terreno tra le under 25 passando dal 16% del 2003 al 45% odierno (cala invece tra le 50enni dal 35% al 16%), segue l'allarme lanciato a maggio dagli 007 d'Oltralpe sulla crescente penetrazione del messaggio dei Fratelli Musulmani (ora 1 giovane su 3, il 32%, afferma di essere vicino alla loro ideologia, certifica l'Ifop), sulla base del quale Macron chiese al governo misure per ostruire la strada a chi prova a disarticolare i pilastri della République. Dal congelamento dei beni ad associazioni sospettate di infiltrazione non di rado titolari di moschee e centri islamici improvvisati, al già introdotto divieto di presentarsi nei plessi scolastici con l'abaya per le adolescenti, considerato dall'ex ministro dell'Educazione Attal "un gesto religioso volto a testare la resistenza della République", risulta però complesso allo stato ristabilire l'autorità dello Stato laico, senza cambiare leggi e politiche.

L'Ifop offre un prisma. All'ombra della Tour Eiffel, ma pure in città medie e piccole, si sta consumando un duello "dal basso", tra chi pensa che la sharia prevalga sulle leggi di una République destabilizzata anche da rivolte delle banlieue e attentati terroristici e chi la guida. Ieri, a due giorni dalla pubblicazione del sondaggio, Macron si è recato ad Arras, comune di 40mila abitanti nel Pas-de-Calais dove il 13 ottobre '23 fu ucciso a coltellate il prof di letteratura francese Dominique Bernard da un ex allievo radicalizzato. Il capo dello Stato ha dibattuto con 240 cittadini e 40 studenti del liceo Gambetta-Carnot: del ruolo dei social network e del perché vuol vietarli ai minori di 15 anni, del pericolo fondamentalista, di AI.

Il ministero dell'Interno a maggio spiegava che "TikTok è diventato, per la sfera islamista, uno dei più grandi bacini di pubblico on line". Ora lo studio Ifop, ricostruendo dati risalenti agli anni '80, evidenzia il fenomeno di "re-islamizzazione" accompagnato "da un preoccupante aumento dell'adesione alle ideologie islamiste" in particolare tra ragazzi e adolescenti. È cresciuta la percentuale di musulmani: dallo 0,5% nel 1985 al 7% nel 2025. L'islam è la seconda religione in Francia dopo il cattolicesimo (43%) e davanti al protestantesimo (4%). La frequentazione settimanale delle moschee è passata dal 16% del 1989 al 35%, e anche la preghiera quotidiana è balzata dal 41% al 62%, con picchi tra i maschi under 25 del 67%.

L'adesione alle norme alimentari previste dal Corano è più costante rispetto a quarant'anni fa, specie tra la Gen Z. Rigorosa, l'osservanza del digiuno del Ramadan (73%, rispetto al 60% del 1989). Tra i 18 e i 24 anni, questo pilastro dell'islam è diventato quasi universale (83%).

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