In Francia sono andati veloci, parte della direttiva europea sul copyright è stata incorporata in tempi rapidissimi. Questo diritto «vicino» al diritto d'autore, mira a stabilire un meccanismo di compensazione per gli editori di giornali o agenzie di stampa, quando i contenuti vengono riprodotti anche in forma parziale su Google, Facebook, Twitter o su altre piattaforme. Le piattaforme possono pubblicare senza corrispondere una compensazione finanziaria «parole isolate o estratti molto brevi».
La trascrizione, nella legislazione nazionale francese, dell'articolo 15 (ex-11) della direttiva europea sul diritto d'autore, approvata il 27 marzo a Strasburgo, consente alla stampa francese di negoziare con gli aggregatori di informazioni una commissione per l'uso di estratti di articoli e video. Il provvedimento era già passato in Senato il 3 luglio, ma ora l'Assemblea nazionale - con un record di velocità senza eguali nel Vecchio Continente - ha approvato la proposta di legge, dando alla stampa il diritto di negoziare con le piattaforme online. I deputati hanno votato martedì, con 81 voti a favore e un solo voto contrario. Obiettivo? Riequilibrare i meccanismi di potere tra i media e le piattaforme online, piattaforme che fino ad oggi riescono a catturare la maggior parte degli introiti pubblicitari su internet. Su Le Monde uno studio di EY-Parthenon, voluto da un gruppo di editori francesi, quantifica la «perdita di entrate» dovuta al dominio del mercato pubblicitario da parte di Google e Facebook tra i 250 e 320 milioni di euro all'anno o tra «il 9% e il 12% delle entrate pubblicitarie dei motori di ricerca e dei social network» stimato in 2,7 miliardi di euro nel 2017.
L'introduzione della norma sul copyright si spera riesca a compensare le perdite. La Francia diventa il primo Paese europeo ad adottare parte della direttiva europea sul diritto d'autore. «Possiamo essere orgogliosi di essere il primo paese in Europa a recepire» questa parte della direttiva, ha dichiarato Franck Riester, il ministro della Cultura del governo transalpino.
Ma come sarà gestito il ritorno delle compensazioni agli editori? Adesso si apriranno trattative per studiare dettagli e modalità. Queste trattative dovranno terminare entro sei mesi dalla pubblicazione della legge nella gazzetta Ufficiale, scrive Le Figaro. Ogni media dovrà decidere come fare, anche tenendo conto che anche i giornalisti ricevano una piccola fetta di quanto percepito dai loro editori.
Molto dipenderà dall'unità della stampa francese: se i media agiranno compatti per i negoziati con le piattaforme avranno un punto di vantaggio. La legge è solo il primo passo: ora si dovrà giocare un'altra partita ai dadi.
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