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Francia, tutti in piazza contro l'odio antisemita Il mea culpa di Macron

Rabbia e paura dopo l'omicidio dell'anziana E il presidente ammette: denunce inascoltate

Francia, tutti in piazza  contro l'odio antisemita Il mea culpa di Macron

I nostri amici musulmani devono reagire, non possono tacere. Bisogna che vengano fuori e si battano contro la barbarie». Parole e non lacrime quelle pronunciate ieri dal figlio di Mireille Knoll. Per metabolizzare il lutto che ha colpito l'intera Francia, la famiglia dell'ottuagenaria ebrea uccisa con 16 coltellate chiede concretezza e non semplice solidarietà dalla comunità islamica.

Una nota dell'Unione delle moschee di Francia (Umf) condanna l'omicidio. Ma quella della sopravvissuta alla Shoah uccisa nel suo appartamento di Parigi per «appartenenza a una religione», scrive la procura è solo l'ultima vittima di una violenza antisemita che ha stravolto le abitudini di molti ebrei francesi. Dalle sinagoghe assaltate dal luglio 2017, agli attacchi ai negozi kosher, la vita della comunità non è più la stessa soprattutto in alcune zone di Parigi.

Ottomila ebrei francesi hanno deciso di stabilirsi in Israele negli ultimi tre anni. Anche a fronte delle denunce ignorate dopo le minacce di islamici: in strada, fuori dai supermercati, sull'uscio di casa, perfino ai matrimoni. La nipote di Mireille insiste: «Un musulmano ha preso la sua vita». Il presidente Macron fa mea culpa sul tardivo interesse della magistratura. Dopo l'ennesimo episodio promette «assoluta determinazione».

Dei due fermati si sa ormai quasi tutto, tranne chi abbia sferrato i colpi fatali. Il giovane vicino di casa di Mireille e il ragazzo senza fissa dimora si rimbalzano le responsabilità. Il secondo racconta del primo - secondo quanto riferito agli inquirenti - che avrebbe urlato «Allah Akbar» mentre aggrediva l'anziana. Resta intatto il movente dell'antisemitismo. Anche se il ministro dell'Interno Gérard Collomb ieri ha parlato di «stereotipi» all'origine del fatto: «È ebrea, avrà dei soldi», avrebbe detto uno dei due fermati all'altro prima di agire. La procura ha chiesto di estendere il fermo. Il premier Edouard Philippe riceverà oggi i familiari della vittima (rientrati da Israele) per «ribadire la determinazione ad agire con fermezza, senza lasciar correre». Ma non sembrano sufficienti i militari a presidio delle strutture ebraiche per evitare tragedie. Preoccupano soprattutto le scuole. L'età dei responsabili di insulti e aggressioni si è abbassata. Non si tratta di bullismo, ma spesso di antisemitismo musulmano sempre più radicato nei giovani tra i 15 e i 25 anni, spiega Francis Kalifat, presidente degli ebrei di Francia (Crif) che chiede «tolleranza zero».

Il piano di contrasto a razzismo e antisemitismo del governo è ancora al palo. Nella comunità la domanda è sempre la stessa: «Perché le denunce di Mireille non sono state prese sul serio?». Qualcuno aveva già minacciato di bruciarla viva. Oggi a Parigi la marcia «bianca» per ricordarla. Tutti i partiti invitati, ma il Front National «non è desiderato», fa sapere il Crif. Marine Le Pen non ci sarà. Nella campagna presidenziale chiese agli ebrei di non indossare la kippà in pubblico «perché potrebbe essere pericoloso».

Pesano come macigni anche le parole del fondatore del Fn, Jean-Marie Le Pen. Nel 2015 ribadì che l'uso delle camere a gas fu «un dettaglio» della Storia. Proprio ieri la Cassazione ha confermato per lui la condanna a 30mila euro di multa per contestazione di crimini contro l'umanità.

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