Freno sui controlli: cosa cambia con il Fisco

Ecco la strategia del governo per gravare meno sulle imprese: in futuro controlli programmati e semplificati. Si punta alla compliance e ai comportamenti virtuosi

Freno sui controlli: cosa cambia con il Fisco

Il 4 novembre scorso è stato approvato in consiglio dei ministri il disegno di legge sulla concorrenza, finalizzato, fra le altre cose, a snellire i controlli da parte del Fisco nei confronti di imprese ed attività economiche, così da aiutare la ripresa del Paese.

Punto focale è il cambio di strategia, che non prevederà più controlli a sorpresa per cogliere in fallo le aziende, bensì verifiche mirate e programmate, così da rispettare i principi di "efficacia, efficienza e proporzionalità, tenendo conto delle informazioni in possesso delle amministrazioni competenti". Il tutto per tutelare le imprese, già pesantemente in difficoltà a causa della crisi economica che ha seguito la dichiarata emergenza sanitaria. Adesso, dunque, sta al governo mettere a punto entro 18 mesi quei decreti legislativi che porteranno all'effettiva semplificazione dei controlli, per ora teorizzata.

Intervenuto durante l'evento sulla digitalizzazione promosso da Anitec-Assinform, associazione italiana delle tecnologie dell'informazione vicina a Confindustria, il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ha introdotto l'argomento, spiegando che in futuro, prima di ogni controllo, l'azienda sarà contattata per programmare la verifica del Fisco. I contatti saranno presi per conoscere la natura del controllo ed i documenti necessari. "Non ci saranno divise o mitragliette in vista. I controlli avverranno nel rispetto reciproco. Poche parole: civiltà, gentilezza e cortesia", ha precisato Brunetta, come riportato da Italia Oggi.

Semplicità dunque. Questa è la parola chiave, con dlgs finalizzati a velocizzare i controlli ed eliminare ciò che è superfluo. Il tutto, dicono dal governo, per non ostacolare la ripresa delle aziende, che non dovranno essere costantemente vessate da verifiche su verifiche. Nel progetto si parla anche di favorire la compliance tra amministrazioni e soggetti controllati, valorizzando i comportamenti virtuosi anche tramite dei premi.

Ma non finisce qui. Oltre alla semplificazione, si parla anche di una delega per la revisione dei procedimenti amministrativi in funzione pro-concorrenziale.

All'articolo 23 del ddl concorrenza, infatti, si legge che "ai fini dell’individuazione dell’elenco dei nuovi regimi amministrativi delle attività private, della semplificazione e della reingegnerizzazione in digitale delle procedure amministrative, il Governo è delegato ad adottare, uno o più decreti legislativi per la ricognizione, la semplificazione e l’individuazione delle attività oggetto di procedimento di segnalazione certificata di inizio attività o di silenzio assenso nonché quelle per le quali è necessario il titolo espresso o è sufficiente una comunicazione preventiva".

Un atto, secondo il ministro Brunetta, addirittura necessario per procedere all'attuazione di quelli che sono solo alcuni interventi di riforma previsti dal Pnrr.

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