In Friuli il regolamento salva-Fido

Passeggiatina con Fido almeno due volte al dì. Niente più pesci rossi rinchiusi in ampolle di vetro circolari, un orrore. D'ora in avanti saranno liberi di sguazzare soltanto negli acquari. Agli uccelli serviranno gabbie confortevoli e illuminate. Basta, poi, con i gatti abbandonati tutto il giorno in anguste terrazze o minuti balconi, condannati alla strenua attesa del rientro a casa del loro padrone. Il primo regolamento in Italia sugli animali da affezione vede la luce in Friuli-Venezia Giulia. Da ieri, infatti, è entrato in vigore un preciso vademecum approvato dalla giunta regionale che detta le condizioni del benessere dei nostri amici a quattro zampe e non solo. Perché nell'elenco figurano anche moniti per i detentori di uccelli, cavalli, roditori, rettili e pesci. Ai più indisciplinati saranno inflitte sanzioni salate fino a 500 euro, e nei casi più gravi subiranno la revoca della bestiola da parte dell'autorità giudiziaria. Un giro di vite che consentirà alle forze dell'ordine di intervenire non più solo contro i maltrattamenti evidenti, ma anche in situazioni che compromettano la qualità della vita degli animali da compagnia. Per adeguarsi alla rivoluzione i friulani avranno tre mesi di tempo, fino al 9 ottobre, dalla data dell'entrata in vigore del provvedimento.

Nel mirino i padroni più pigri, costretti a posare il telecomando, infilarsi le scarpette da jogging e andare a spasso un po' più spesso. La normativa parla chiaro: «Ai cani dovrà essere garantita l'attività motoria». Almeno due volte al giorno se vivono in appartamento. Sufficiente, invece, una volta sola se il cane è custodito in un recinto. Ma attenzione che questo sia ampio almeno 15 mq, con l'aggiunta di 6 mq per ogni amico in più. L'obbligo dell'uscitina non sussiste, invece, se a disposizione ci sono almeno 120 mq di spazio. Bandite per sempre le catene fisse, una tortura. «Ammesse» invece, quelle «scorrevoli» ma solo se l'uso è strettamente necessario, ovvero nel caso in cui «non sia possibile in altro modo evitare la fuga» e comunque per «non più di otto ore al giorno». I felini non dovranno essere legati in alcun modo a catena o corda e se vivono in terrazze o balconi avranno diritto ad accedere all'abitazione in caso di bisogno. Tanto meno cani e gatti potranno essere lasciati a sé stessi in rimesse e cantine buie. I quattro zampe più fortunati che godono di un bel giardino, comunque, «devono poter accedere a un riparo durante la notte e in caso di condizioni meteorologiche avverse, così come in caso di malattia deve essere garantito un ricovero riscaldato all'interno della casa». Regole di buonsenso, ma non così scontate per chi detiene gli animali come oggetti da passatempo. Per chi non lo sapesse, infine, la sabbia per gatti è «tossica» e non andrà più utilizzata «nemmeno per le specie di mammiferi non convenzionali e per gli uccelli». Per gli amanti dei volatili, attenzione a non collocare le gabbie a terra: vanno posizionate in alto «lontane da fonti di calore o di freddo, possibilmente in una zona ben illuminata e tranquilla». Severamente proibito, inoltre, l'utilizzo di qualsiasi «mezzo di contenzione che ne impedisca il volo libero». E che dire dei titolari di bar, negozi, ristoranti e alberghi che non gradiscono gli animali nei loro locali? Se ne faranno una ragione.

Da oggi cani e gatti, dispone la Regione, hanno tutte le carte in regola per accedere agli esercizi commerciali, a meno di una motivata e seria giustificazione che dovrà essere comunicata al sindaco del comune e poi esposta all'ingresso del locale.

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