Una messa di suffragio per oltre 300 vittime da coronavirus di tutta Italia, nella maggior parte in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria. E per tutti i sacerdoti, religiosi e religiose, e personale medico e ospedaliero, uccisi dal Covid-19. L'idea di una celebrazione che «vuole avere la funzione e l'obiettivo di un funerale che non è stato possibile celebrare» è della Comunità Missionaria di Villaregia, nella sua sede di Lonato del Garda (Brescia), zona particolarmente colpita dal contagio da coronavirus. Gli stessi missionari e missionarie hanno vissuto il dolore e la sofferenza della malattia e della quarantena.
Padre Marco Salin, missionario originario del Veneto, ha avuto l'intuizione di offrire l'opportunità - alle tante persone che non hanno potuto dare l'estremo saluto ai propri cari - di farlo oggi, in questa messa. Un modo per contribuire a vivere ed elaborare il faticoso processo del lutto. La celebrazione si tiene questo pomeriggio, alle 16.00, nella sede della Comunità Missionaria a Lonato del Garda. Non ci saranno fedeli, ovviamente, ma tutti saranno collegati in streaming. «La celebrazione vuole favorire il saluto ai cari spiega padre Marco e lenire, per quanto possibile, quel dolore che può nascere facilmente dal non aver potuto celebrare il funerale e seppellire i propri cari. È una ferita che rimarrà. La liturgia funebre, infatti, ha una funzione sia spirituale che psicologica. Ogni giorno assistiamo a tanto dolore intorno a noi prosegue il missionario un dolore che ancora pervade e continua. È nata così l'idea di poter offrire un piccolo contributo attraverso la spiritualità della nostra fede per poter aiutare a vivere questo saluto, anche concretamente con questa messa».
La lettura dei nomi delle vittime, la preghiera in suffragio, l'offerta del sacrificio eucaristico, e il gesto di carità: la messa sarà scandita da questi momenti, intervallati dalla storia di un sacerdote rimasto vittima del coronavirus e dalla testimonianza di una giovane dottoressa che ogni giorno si scontra con la sofferenza del pronto soccorso, ma anche con la speranza della rinascita. «Preghiamo insieme per saper leggere con speranza il grigiore della sofferenza del momento», si legge nel volantino diffuso per la celebrazione. «Sono arrivate oltre 300 schede con i nomi delle vittime da coronavirus. A loro aggiungiamo i sacerdoti, i religiosi, le suore e tutto il personale medico».
«L'obiettivo della celebrazione è di applicare l'intenzione per i defunti e accompagnarli nella loro purificazione e nell'incontro con Dio spiega ancora il missionario - ma anche mostrare quella mano tesa che la persona avrebbe voluto stringere al proprio caro nel momento del trapasso».
Il suffragio avviene grazie alla preghiera personale, con il sacrificio della messa e con un gesto di carità e amore. «Proponiamo, per chi lo desidera, un gesto di solidarietà per il fondo emergenza Covid che la Comunità Missionaria di Villaregia ha attivato per far fronte alle conseguenze della pandemia sia in Italia che nelle nostre sedi in Africa e America Latina. L'emergenza, infatti, non è solo ristretta al nostro Paese ma è mondiale e, come missionari, ci sentiamo chiamati a sollecitare un aiuto ad ampio raggio, soprattutto per quelle aree in cui mancano strutture sanitarie per fronteggiare il virus».
Una celebrazione ricca di gesti e simboli. Sotto la croce ci saranno infatti dei guanti e delle mascherine, «segno di chi ha amato e di chi ha sofferto, punto di incontro tra malati, medici, sacerdoti». E poi, ci sarà un gesto concreto molto importante. «Inviterò le persone ad alzare la propria mano, porgerla verso lo schermo per mettersi in rapporto con Gesù che intercede e ci offre la possibilità di incontrare il proprio defunto.
Compiere così quel gesto che, nel momento della morte, non si è potuto fare e si sarebbe voluto tanto realizzare». Alla celebrazione partecipano una trentina tra missionari e missionarie, ma sarà possibile seguire la messa attraverso il profilo social della Comunità Missionaria di Villaregia e sul canale Youtube.
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