Ma Israele non uscità dal radar Usa

Molti commentatori adorano affermare che Trump non ne può più di Netanyahu e che vuole annunciare uno Stato palestinese

Ma Israele non uscità dal radar Usa
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La verità è molto semplice: non si sa niente di che cosa combinerà Trump con il viaggio negli Emirati, sull'onda dei colloqui con l'Iran che seguitano oggi. Qualcosa succederà, l'ha promesso. Molti commentatori adorano affermare che Trump non ne può più di Netanyahu e che vuole annunciare uno Stato palestinese. Le ragioni sarebbero che non ha saputo chiudere la guerra con Hamas e persino che Trump sospetta che Bibi avrebbe tentato di manipolarlo. La seconda accusa è bizzarra; la prima è assurda, in genere si accusa Bibi di essere un guerrafondaio. La verità: la guerra è cauta a causa dei rapiti, soggetto cui anche Trump tiene. Bibi ha agito con lentezza, Trump voleva piazza pulita. I sintomi della rottura: la pax con gli Houthi; la cancellazione della visita di Hegseth, ministro della Difesa, il sospetto di un accordo con l'Iran; l'idea che con i sauditi si preveda un accordo senza Israele. Ma di fatto: la notizia sullo Stato Palestinese è stata ricavata da un sito citato dal Jerusalem Post, Media Line, per cui «anonime fonti del Golfo» «stavano dibattendo» se «fonti diplomatiche» avessero affermato che Trump ci pensa. La Tv I24 ha ritirato il pezzo: dichiara sciocchezze sullo «Stato palestinese»; l'Iran non avrà un'arma nucleare; dell'Iran non ci si può fidare; invece Israele può contare su Trump. Intanto Trump ha detto che le centrifughe verranno distrutte «per amore o per forza»; e Witkoff ripete che solo di centrali a uso civile si parla. Trump, certo, viene in Medioriente per disegnarsi come portatore di una pace mai vista. Gaza è un ostacolo, i rapiti il maggiore problema. Può darsi che gli Usa abbiano organizzato una svolta che include l'Arabia Saudita e Bin Salman voglia una concessione ai palestinesi. Ma è escluso che Israele esca dal radar Usa. Si tratta della sua vita e di quella della democrazia nel mondo.

Il ministro Dermer è stato ricevuto personalmente da Trump, un trattamento speciale. Non parla di un Paese che si vuole lasciare da parte. Israele combatte per la sua vita, se Trump se lo dimentica, ci pensa la storia a risvegliarne l'attenzione.

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