Politica

Il futuro «divino» di D'Alema Dal vecchio Pci allo spumante

Massimo D'Alema ( nella foto ) ha lanciato all'estero i suoi vini, prodotti nella tenuta «La Madeleine», nel sud dell'Umbria. Sono stati presentati allo storico edificio Zunfthaus zur Zimmerleuten di Zurigo. Tra i suoi vini, uno spumante, «Nérosé», ma soprattutto il «NarnOt», un rosso raffinato il cui nome è una contrazione dei due paesi, Orticoli e Narni, dove si trova «La Madeleine». L'ex premier si è destreggiato con un'ottima padronanza delle lingue, facendo la sua presentazione in francese, e discutendo con la sommelier Ludivina Weh le caratteristiche dei propri vini in un inglese perfetto. Si fosse fatto capire così bene anche in politica...

Il cardinale torinese Severino Poletto avverte Piero Fassino ( nella foto ) sindaco di Torino: «Mi auguro che qui non si vada dietro la pazzia di certi sindaci che trascrivono i matrimoni omosessuali fatti all'estero». Una anatema scagliato davanti a centinaia di persone e ai microfoni accesi di molti giornalisti, al termine della messa per i defunti al Cimitero Monumentale. «Mi auguro - ha proseguito l'arcivescovo emerito - che le leggi dello Stato tengano conto di questa problematica: qui è la visione antropologica della persona che va a farsi benedire». E nel caso il messaggio per Fassino e per Renzi non fosse abbastanza chiaro, conclude: «Il matrimonio vero è quello tra un uomo e una donna. Io non sono contrario ai diritti individuali: se due omosessuali vogliono mettersi insieme, non li giudico. Però non chiamiamolo matrimonio, perché è un'altra cosa».

Il renziano fundraiser di Matteo Renzi, Davide Serra ( nella foto ) conferma di aver chiesto l'iscrizione alla sede del Partito democratico di Londra e di avere avuto assicurazioni sulla sua accettazione. Lo ha spiegato ieri sera alla trasmissione Petrolio . In Italia le sedi dei democrat scompaiono del tutto e lui in Inghilterra le vuole aprire. Il fondatore di Algebrys, non pago per la polemica sul l'abolizione del diritto di sciopero scoppiata alla Leopolda dopo le sue affermazioni, insiste: «In Italia ogni anno con la crisi abbiamo creato 300mila disoccupati. Ora il continuare a scioperare da italiano non mi sembra corretto, creare 300mila disoccupati nel settore privato e chiudere tante aziende, e anche fare gli scioperi senza preavviso», spiega facendo tra l'altro l'esempio di Alitalia. «Il diritto di sciopero è sacrosanto e costituzionale quando c'è un abuso di potere, ma non mi sembra che in Italia le aziende abusino dei dipendenti -prosegue- In Inghilterra la disoccupazione è al 6%, ma la gente non fa sciopero». Parola di miliardario.

Dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio. Invece, a quanto pare, è il primo dei trasgressori. Per questo i cittadini di Quercianella (Livorno) hanno puntato il dito contro il sindaco della città toscana, Filippo Nogarin eletto con il MoVimento Cinque Stelle, reo secondo loro di aver parcheggiato la propria auto in divieto di sosta. La vettura bianca, che riportava bene in vista sul parabrezza l'avviso «auto del sindaco», era stata posteggiata in una strada strettissima, tanto da occupare una porzione della carreggiata, impedendo il passaggio delle altre auto. Molto probabilmente il primo cittadino l'aveva lasciata lì per andare a pranzo in un ristorante poco lontano. Ma i cartelli sono ben visibili a parlano chiaro: in quella strada nessuno può parcheggiare, né tantomeno fermarsi. La via è talmente stretta che si è reso necessario il senso unico alternato per evitare incidenti. Ma a questo il primo cittadino grillino proprio non ha pensato. E adesso gli abitanti di Quercianella sono sul piede di guerra.

Dopo il reintegro dal Tar Giggino dà i numeri. Parlando di raccolta differenziata con il Mattino il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ( nella foto ) ha detto che Napoli ha raggiunto il 30 per cento. Peccato che l'ex pm è stato smentito da Legambiente che sostiene come la città non abbia superato il 21 per cento. Dopo avere vinto le elezioni Giggino assicurò che Napoli, per la fine del 2011, avrebbe raggiunto il 70 per cento. Promessa sfumata.

Intanto la prefettura di Napoli sta valutando con l'Avvocatura dello Stato l'opportunità di ricorrere al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar Campania che giovedì scorso ha sospeso l'efficacia del provvedimento con il quale il prefetto aveva a sua volta sospeso de Magistris dalle sue funzioni di sindaco.

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