Guerra in Ucraina

Il G7 e il vertice di Parigi per ricostruire l'Ucraina. "Armi e gas per l'inverno"

La riunione virtuale per "coordinare l'assistenza finanziaria" verso Kiev, Meloni: "Restiamo uniti". Zelensky da Letterman: "Guerra finita con Putin morto"

Il G7 e il vertice di Parigi per ricostruire l'Ucraina. "Armi e gas per l'inverno"

New York e Roma I membri del G7 si riuniscono per una riunione virtuale straordinaria sull'Ucraina alla vigilia del vertice di Parigi dedicato alla ricostruzione del Paese, mentre Volodymyr Zelensky intensifica i colloqui diplomatici con Washington, Parigi e Ankara. Al termine della discussione tra i capi di stato e di governo di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha fatto sapere che è stato raggiunto un accordo del G7 su una «piattaforma per coordinare l'assistenza finanziaria a Kiev»: «l'obiettivo è ora quello di costruirla rapidamente con la partecipazione dell'Ucraina, delle istituzioni finanziarie internazionali e di altri partner».

Secondo Scholz la ricostruzione dell'Ucraina è «paragonabile forse al Piano Marshall» messo in atto dagli Usa per aiutare l'Europa dopo la seconda guerra mondiale, e si è detto convinto che «la nostra unione e decisione hanno fatto in modo che oggi Vladimir Putin sia completamente isolato». Zelensky invece ha proposto che si tenga un «summit mondiale sulla pace» per il suo Paese e ha chiesto altre armi.

La premier Giorgia Meloni ha detto che «è fondamentale rimanere uniti nel pieno sostegno del G7 all'Ucraina, anche in campo economico e militare». «Siamo chiamati a continuare a difendere il Paese dalla guerra di aggressione russa - ha aggiunto - rimaniamo impegnati sulle sanzioni a Mosca». Il leader di Kiev, intanto, in un'intervista con David Letterman ha affermato che con la morte di Putin la guerra si concluderebbe. «Ipotizziamo che prenda un brutto raffreddore e muoia, che accidentalmente cada da una finestra e muoia. La guerra continuerebbe?», ha chiesto Letterman a Zelensky: «Non ci sarebbe la guerra, no», è stata la secca risposta. In merito al colloquio telefonico con Joe Biden, il leader ucraino ha spiegato su Twitter di aver avuto con lui una «fruttuosa conversazione»: «ho espresso gratitudine per il nuovo pacchetto di aiuti per la sicurezza, abbiamo discusso di un'ulteriore cooperazione in materia di difesa, protezione e manutenzione del nostro settore energetico», ha detto, parlando di «posizioni coordinate».

Il presidente americano, da parte sua, «ha accolto con favore la dichiarata apertura di Zelensky a una pace giusta basata sui principi fondamentali racchiusi nella Carta Onu». Quindi - ha fatto sapere la Casa Bianca - ha sottolineato come Washington stia «dando priorità agli sforzi per rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina». Zelensky ha parlato di «posizioni sincronizzate» anche con il titolare dell'Eliseo Emmanuel Macron, mentre con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha discusso della possibile espansione del corridoio del grano.

Oggi a Parigi, invece, si terrà la Conferenza internazionale per l'Ucraina voluta da Macron. Zelensky aprirà la riunione in videocollegamento, mentre saranno presenti il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e i rappresentanti dei 47 Paesi che aderiscono all'iniziativa. Non sarà come inizialmente auspicato dall'Eliseo un vertice a livello di capi di governo: ci saranno solo quelli di Norvegia, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svizzera, mentre per tutti gli altri la partecipazione sarà a livello ministeriale (per l'Italia è atteso il vicepremier e titolare della Farnesina Antonio Tajani). Un appuntamento «cruciale», spiega l'ambasciatore francese a Roma, Christian Masset, perché l'obiettivo è «aiutare concretamente il popolo ucraino, le cui infrastrutture sono state selvaggiamente colpite dall'aggressore russo». Insomma, una conferenza «sulla resilienza per questo inverno», per rispondere alle cinque emergenze «vitali»: energia (due miliardi di metri cubi di gas, la necessità espressa da Zelesnky), acqua, cibo, trasporti e sanità. Quest'ultimo, un dossier centrale, tanto che ieri, in un incontro all'Eliseo, la première dame Brigitte Macron e la first lady ucraina Olena Zelenska hanno parlato proprio di aiuti per la ricostruzione degli ospedali. L'idea del presidente francese, dunque, è quella di dare vita a un meccanismo di coordinamento che permetta agli ucraini di far conoscere i loro fabbisogni e agli Stati che aderiscono all'iniziativa di rispondere nel modo più tempestivo possibile.

Con buona pace di Putin, con cui i canali di dialogo sembrano essersi per il momento interrotti.

Non a caso, proprio ieri, il Cremlino ci ha tenuto a sottolineare che «non sono previste telefonate» tra i due.

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