Guerra in Ucraina

G7: "Con Kiev fino alla fine". Berlino invia lo scudo aereo

Gli alleati confermano il supporto finanziario, militare e umanitario: "Lavoriamo per la pace"

G7: "Con Kiev fino alla fine". Berlino invia lo scudo aereo

Uniti, fermi e «imperterriti». Nonostante la riunione «virtuale», il G7 indossa gli abiti della concretezza, rinnovando «il sostegno di cui l'Ucraina ha bisogno per difendere la sua sovranità e integrità territoriale». «As long as it takes», finché sarà necessario.

A fronte dell'invasione russa, col Cremlino tornato a colpire su larga scala le città dell'ex granaio d'Europa, gli alleati dei Paesi più industrializzati confermano il supporto armato alla difesa aerea di Kiev, serrando i ranghi contro le minacce nucleari di Mosca e condannando il coinvolgimento bielorusso: «L'annuncio di un gruppo militare congiunto con la Russia è l'esempio più recente della complicità» di Lukashenko nella guerra, si legge nella dichiarazione del gruppo formato da Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti. Il sentore che il conflitto possa allargarsi è in cima alle preoccupazioni del G7. E oltre alla condanna dei nuovi raid «indiscriminati» sui civili - «crimini di guerra» di cui si chiederà conto al presidente Putin e ai responsabili - i leader lanciano un altro messaggio a Mosca: «No ad annessioni». «Inequivocabilmente», quella delle 4 regioni occupate e della Crimea è «illegale», e i referendum-farsa usati per giustificarla «non saranno mai riconosciuti» dal G7.

Il comunicato post conferenza convocata d'urgenza da Berlino è scarno, ma la sostanza sta nella sintesi; pur non assecondando al 100% la posizione «politica» dell'invitato più esposto alla violenza di Mosca. Zelensky, ospite al G7, ha infatti spiegato come, con Putin, non possa esserci dialogo, evocando «colloqui solo con un nuovo leader» e chiedendo una «missione internazionale di monitoraggio al confine tra Ucraina e Bielorussia». La Germania ha intanto consegnato all'Ucraina il primo dei 4 sistemi di difesa aerea a medio raggio Iris-T Slm. Per la ministra della Difesa Christine Lambrecht darà «protezione efficace». Se i 7 rinnovano il sostegno militare, finanziario e umanitario a Kiev senza spingersi troppo oltre («Se si azzardano, sarà terza guerra mondiale», ha minacciato ieri il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dimitri Medvedev), l'Ue annuncia 15mila soldati ucraini addestrati molto presto dall'Europa. Di fronte a una Russia «imprevedibile», per citare le parole del primo ministro giapponese Fumio Kishida, i leader mettono nero su bianco pure la triste prospettiva di escalation globale: «Qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari avrà gravi conseguenze». Il vertice ha poi condannato gli «atti di sabotaggio» al gasdotto Nord Stream. Il portavoce di Putin, Dimitri Peskov, rilancia invece il «confronto» con l'Occidente: «Continuerà nonostante l'umore», dice riferendosi alle nuove armi dal G7 per Kiev, che secondo il Cremlino «allungheranno il conflitto e lo renderanno solo più doloroso».

Prima del vertice, il premier Mario Draghi ha avuto una telefonata con Zelensky. Ha condannato Mosca, spiegando che i raid di due giorni fa «aggravano le responsabilità russe, l'obiettivo sia pace giusta per Kiev». Zelensky dal G7 non ottiene però lo scudo aereo internazionale sull'Ucraina. Nessun annuncio, per ora, neppure dagli Usa sui caccia F15 ed F16 armati con missili aria aria chiesti da Kiev. Da G7 e Ue, «solo» nuove sanzioni in cantiere e invio massiccio di moderni sistemi di difesa dei cieli.

«Condanniamo l'escalation di violenza della Russia e rafforzeremo ancora le sanzioni», la linea della presidente della commissione europea Von der Leyen.

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