Cronache

G8, la Francia libera l'ultimo black bloc. Schiaffo all'Italia: niente estradizione

Libero Vincenzo Vecchi: mandato d'arresto europeo irregolare

G8, la Francia libera l'ultimo black bloc. Schiaffo all'Italia: niente estradizione

Milano - Non estradato e - anzi - scarcerato. Arriva uno schiaffo alla giustizia italiana, dai colleghi francesi, sulla vicenda di Vincenzo Vecchi, l'anarchico milanese che è stato condannato da noi in via definitiva a 11 anni e mezzo di carcere per i fatti del G8 di Genova. La Corte d'Appello di Rennes ha infatti respinto la richiesta avanzata dalle autorità del nostro Paese.

«Uscirà oggi stesso dal carcere - ha spiegato ieri Catherine Glon, uno dei legali del 46enne, citata da Le Figaro -. Siamo estremamente felici che la giustizia francese abbia dimostrato la sua indipendenza rispetto alle autorità italiane». Il No Global era stato arrestato lo scorso 8 agosto in Bretagna, dopo una latitanza cominciata nel luglio del 2012. Lo hanno fermato i poliziotti francesi su indicazione delle forze dell'ordine italiane che da anni cercavano di mettere in atto l'ordine di esecuzione della pena dispoto dalla corte d'Appello di Genova per il reato di devastazione e saccheggio. Era stato dunque emesso un mandato di arresto europeo (Mae). Nel corso dell'udienza del 14 ottobre i legali di Vecchi, tra cui l'italiano Eugenio Losco, avevano presentato una memoria per bloccare l'estradizione.

Ora la decisione dei giudici francesi, che dichiarano «l'irregolarità» del Mae. In attesa del contenuto del provvedimento è ipotizzabile che siano state accolte le istanze della difesa. «Avevamo sostenuto anzitutto l'inesattezza della procedura seguita perché il Mae, in quanto entrato in vigore nel 2005, non è applicabile a fatti che si sono svolti in precedenza - spiega l'avvocato Losco all'agenzia Agi -. Andava invece applicata la procedura che si adopera per gli Stati non europei». Non solo. «Avevamo inoltre sottolineato il problema della doppia incriminazione nel senso che in Francia non esiste il reato di devastazione e saccheggio e questo influenza il principio di proporzionalità della pena. Nella memoria, avevamo fatto riferimento anche al caso dei No Expo che hanno partecipato agli scontri del Primo maggio (nel 2015 a Milano, ndr) per i quali la Grecia ha rifiutato l'estradizione, anche in considerazione del fatto che nel diritto ellenico non esiste il reato di devastazione e saccheggio. In Grecia sono stati condannati a due anni e mezzo, una pena ben più bassa di quella che gli sarebbe stata inflitta in Italia». Gli antagonisti greci, difesi dal medesimo legale, non solo non sono mai stati estradati ma non sono neppure stati processati a Milano. Il Tribunale infatti, dopo che la Procura aveva ottenuto per loro il rinvio a giudizio, ha stabilito che non potevano essere processati una seconda volta per gli stessi fatti. Si tratta di un precedente per certi versi favorevole a Vecchi. Va detto però che quest'ultimo è cittadino del Paese che ne chiede l'estradizione (a differenza dei No Expo ellenici) e inoltre è già stato condannato da noi in via definitiva. A Rennes in questi mesi diverse persone si sono mobilitate, costituendo un comitato dal nome «Soutien Vincenzo», contro l'estradizione.

La Francia aveva infine chiesto informazioni all'Italia sulle condizioni carcerarie cui sarebbe sottoposto il 46enne in caso di consegna.

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