Coronavirus

Galli fa il gufo: "Pandemia non finisce per decreto, arriveranno…"

La profezia dell'ex direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano: "Aspettiamoci nuove varianti, ecco perché"

Galli fa il gufo: "Pandemia non finisce per decreto, arriveranno…"

Il governo Meloni ha intenzione di voltare pagina sulla gestione del Covid e i primi cambiamenti sono già stati registrati. Un cambio di marcia che non ha convinto alcuni esperti, basti pensare al microbiologo di casa Pd Crisanti. Nella categoria “gufo” entra di diritto anche Massimo Galli: l’ex direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano non ha dubbi, dobbiamo aspettarci nuove pericolose varianti.

Il nuovo allarme di Galli

“La pandemia non termina per decreto”, il monito dell’infettivologo ai microfoni di Adnkronos Salute. Galli ha sottolineato che il Covid ha già dimostrato di essere capace di trasformarsi e di dare una serie piuttosto imponente di problemi.“Nel solo anno in corso, a partire dal primo di gennaio ci sono state più o meno 18 milioni di infezioni e probabilmente sono state molte di più considerando tutte quelle mai dichiarate e quelle che non sono state per nulla diagnosticate”, la sua analisi. Ma c’è di più: l’esperto ha rimarcato che in questo lasso di tempo si sono susseguite una serie di sottovarianti Omicron – dalla 1 alla 5 – e adesso “stiamo aspettando i nuovi arrivi”.

Massimo Galli ha posto l’accento sulle previsione dell’Ecdc, che dà per dominante in Europa tra metà novembre e fine dicembre la nuova sottovariante di Omicron 5, BQ.1 e i suoi discendenti (tra cui spicca BQ.1.1). E il suo giudizio è netto, il Covid non è una storia che ci siamo soltanto lasciati alle spalle:"Un atteggiamento ottimistico lo si può avere anche affrontando i problemi e non cercando di dimenticarli e di nasconderli sotto al tappeto perché se ne parli di meno. Noi non possiamo dettare i tempi al virus, è lui che li detta a noi e l'annuncio dell'Ema è da leggere in questi termini, e rende importante pensarci un po’".

“Mascherine? Sono rattristato”

Nel corso del suo dialogo con l’agenzia di stampa, Galli si è anche soffermato sull’addio alle mascherine. Lunedì, infatti, scadrà l’obbligo di indossare i dispositivi di sicurezza negli ospedali e nelle Rsa. "Mi sento di ripetere che siamo di fronte alla storia infinita di un atteggiamento. Anche la mascherina, sembra che sia diventato un emblema negativo, qualcosa che deve essere combattuto perché ci ricorda la pandemia, il problema. E quindi il problema deve essere rimosso dalla testa della gente", le parole del settantunenne. A proposito di ospedali e Rsa, per l’infettivologo la responsabilità della decisione dovrebbe essere lasciata a chi gestisce le strutture:“Sono rattristato e un po’ sconcertato per questo reiterato atteggiamento strumentale dell'opposizione alla mascherina in termini simbolici.

E' come se si pensasse: togliamola di mezzo, perché ci ricorda la pandemia”.

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