Gaza, piani per l'annessione. Da Starmer sì alla Palestina

Se Hamas non accetterà la tregua, Netanyahu presenterà l'opzione. Londra segue Parigi: pronto il riconoscimento del nuovo Stato

Gaza, piani per l'annessione. Da Starmer sì alla Palestina
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Se Hamas non dovesse accettare una tregua, lo Stato ebraico inizierà ad annettere parti di Gaza. È la notizia che circola in queste ore sulla stampa israeliana. Benjamin Netanyahu dovrebbe proporre il piano al gabinetto politico-di sicurezza a breve. Secondo il quotidiano Maariv, il governo intende dare ad Hamas un'ultima possibilità di arrivare a un cessate il fuoco. A quanto riporta Haaretz, lo scopo di Netanyahu è mantenere nella coalizione di governo i due ministri di ultradestra Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir e convincerli a non ritirare i loro partiti dall'esecutivo. Ma il premier israeliano deve affrontare anche le pressioni internazionali. E ora pure il Regno Unito di Keir Starmer è pronto ad anticipare a settembre il suo impegno a riconoscere lo Stato di Palestina, se Israele non acconsentirà a un cessate il fuoco nella Striscia. Il cambio di linea di Starmer sarebbe dovuto alla pressione politica interna aumentata a causa dell'aggravarsi della crisi umanitaria, con parlamentari laburisti che sollecitano il riconoscimento dopo la mossa della Francia.

Dura la reazione di Tel Aviv. "Creare uno Stato palestinese oggi significa creare uno Stato di Hamas. Uno Stato jihadista. Non accadrà", ha tuonato il ministro degli Esteri, Gideon Saar. "Israele non sarà la Cecoslovacchia del XXI secolo", ha spiegato, riferendosi alle potenze europee che accettarono l'annessione dei Sudeti da parte della Germania nazista nel 1938, nel tentativo di placare Hitler. "Non rinunceremo ai nostri interessi fondamentali per il bene della politica interna di alcuni paesi che hanno perso il controllo delle proprie strade", ha precisato, ribadendo che "la pressione internazionale non deve essere su Israele ma su Hamas".

Ma la crisi nella Striscia è profonda, e la popolazione è allo stremo. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha fatto sapere che due aerei tedeschi effettueranno missioni di lancio di aiuti dalla Giordania a Gaza già oggi, definendo questo un segnale piccolo ma importante. "Chiederemo ai ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania di recarsi insieme in Israele giovedì della prossima settimana e di presentare la posizione dei tre governi" ha infine annunciato il cancelliere. Dopo l'allerta Ipc (Integrated Food Security Phase Classification) sul "peggiore scenario di carestia" già in atto, il Programma alimentare mondiale (Pam) e l'Unicef hanno pure allertato sul disastro che sta avvenendo. "L'insopportabile sofferenza della popolazione è già evidente al mondo. Attendere la conferma ufficiale della carestia per fornire aiuti alimentari salvavita di cui hanno disperatamente bisogno è inaccettabile - ha sottolineato Cindy McCain, Direttrice Esecutiva del Pam - Dobbiamo inondare Gaza di cibo su larga scala, subito e senza ostacoli, e continuare a farlo ogni giorno per prevenire la fame di massa. Le persone stanno già morendo di malnutrizione e più aspettiamo ad agire, più alto sarà il bilancio delle vittime".

Diversa l'opinione di Netanyahu. Il premier israeliano ha sì riconosciuto che la situazione dei residenti di Gaza è "difficile", ma ha puntualizzato che "Hamas trae vantaggio dal tentativo di alimentare la percezione di una crisi umanitaria". "Hanno diffuso numeri non verificati ai media - ha spiegato - e immagini accuratamente messe in scena o manipolate". Ha poi aggiunto che Israele sta già consentendo l'ingresso di ingenti quantità di cibo, acqua e medicine a Gaza ogni giorno.

Di fuoco sono state, però, pure le parole del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. La progressiva annessione della Cisgiordania da parte di Israele è "illegale" e la distruzione totale della Striscia di Gaza è "intollerabile", ha tuonato.

E poi ancora: "Le azioni unilaterali che minerebbero per sempre la soluzione dei due Stati sono inaccettabili. Devono cessare". I morti intanto continuano ad aumentare. Secondo il ministero della Salute guidato da Hamas, citato dalla Bbc, almeno 112 persone sono state uccise a Gaza nelle ultime 24 ore. In tutto oltre 60mila.

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